CAMPOBASSO _ Gentile direttore, chiedo spazio alla sua testata per spendere due parole in merito al decreto legge del 13 agosto n. 138, emendabile tra poche ore al Senato, che vede una mobilitazione generale solo per quel che concerne i tagli agli enti locali. Proprio a tal riguardo, mi associo alla dichiarazione del presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti Enzo Iacopino circa la salvezza dell’Ordine.

Fino a qualche mese fa avevamo infatti una parte del Parlamento pronto da un lato a riformarlo (alla Camera la discussione è a buon punto), dall’altro ad abolirlo. Ebbene, questa manovra conferma la volontà politica di mantenere in vita tutti gli Ordini professionali ma prevede delle novità sostanziali che mi permetto di sottoporle alla attenzione dei lettori e dei colleghi per mero scopo informativo. Gli Ordini rimangono in piedi (comma 31 dell’articolo 1), ma dovranno essere riformati entro 12 mesi (comma 5 dell’articolo 3) – Sospeso il professionista che non fa fattura (comma 5 dell’articolo 2) – Formazione continua obbligatoria con sanzioni per chi si sottrae (comma 5/b dell’articolo 3) – Le tariffe professionali tornano come riferimento (comma 5/d dell’art. 3). Argomento che terrà banco nelle prossime settimane e che ha comunque gettato e getta nella confusione noi consiglieri nazionali e credo anche i regionali, è il potere disciplinare: Il comma 5/f dell’articolo 3 prevede la nascita di organismi territoriali “ai quali sono specificatamente affidate l’istruzione e la decisione delle questioni disciplinari”.

Si chiameranno “Consigli di disciplina”(c. 5/f dell’art. 3). Se tale resterà il testo immagino un ritardo ed un accumulo dei procedimenti e se vogliamo, anche un inatteso cambio di prospettiva di un organismo parzialmente svuotato di una competenza propria dei consiglieri eletti. Per carità, io sono un convinto assertore di un Ordine di garanzia e non poliziesco, di un Ordine di colleghi che vivono questo momento di crisi e di scarsezza di lavoro sperando in un futuro roseo, ma credo sia giusto che qualora ci siano ritardi e una vacatio, che le responsabilità non siano a noi addebitabili. 

Dott. Vincenzo Cimino Consigliere Nazionale Ordine Giornalisti membro Commissione giuridica

Articolo precedenteLa pesca della sciabica conquista termolesi e turisti. La Jervelelle suona sulla spiaggia
Articolo successivoMaio del Pd apre all’Idv ed al resto del Centro sinistra

1 commento

  1. Gli ordini esistono solo in Italia (spesso contribuiscono al mantenere in vita la casta)…diciamo pure che sono molto utili MA, cari Signori, gli ordini NON possono essere autoreferenziali ed il controllo deve essere affidato ad organismi dove esterni. Comprendo le perplessità, ma i vantaggi superano le criticità.