TERMOLI _ La G&B Inv., la società di Remo Perna imprenditore del tessile prestato all’agro alimentare, ha messo in vendita le quote dello Zuccherificio del Molise di recente acquistate corrispondenti a circa il 37 % dell’ intero capitale sociale. Francamente mi sembra più una provocazione che una effettiva volontà di dismettere le quote aziendali, in considerazione delle modalità, dei ristretti tempi e delle considerazioni “politiche” che hanno accompagnato questa forma sui generis di offerta pubblica di acquisto. Essa suona pressappoco così: chiunque abbia interesse ad acquistare le 2.340.000 azioni dello zuccherificio dovrà far pervenire entro le ore 24 dell’ 8 giugno 2010 una proposta irrevocabile, per il prezzo di 2.650.000 €, da versarsi entro i successivi 30 giorni, offerta garantita da idonea fideiussione bancaria.

Le motivazioni che avrebbero indotto la G&B del Perna a tale decisione sembra siano da ravvisarsi nel clima di veleni, nelle continue vessazioni giornalistiche e presumibilmente, nella recente ordinanza del Tar Molise che ha sospeso la delibera della Giunta Regionale del 16 febbraio scorso che attribuiva i poteri di gestione proprio al socio privato. E’ mia convinzione che l’offerta del Sig. Perna vada colta a volo e che debba essere proprio la Regione Molise ad acquistare la quota della G&B Inv.
 
Tanto per le seguenti principali considerazioni:
1) chi meglio della Regione può tutelare i diritti dei lavoratori, dei produttori di bietole, delle maestranze e più in generale della filiera agroalimentare molisana?
2) chi meglio della Regione può tutelare la sopravvivenza dello stabilimento in un contesto europeo particolarmente delicato per il settore saccarifero?
3) chi meglio della Regione può garantire l’attuazione del “piano industriale”, atteso che con l’acquisto della quota del Perna, essa diventerebbe proprietaria della quasi totalità del capitale sociale? Il prezzo? davvero un’inezia i 2.650.000 € se paragonati agli svariati milioni di euro spesi per il sostegno alla “filiera avicola” (Gam Spa, Solagrital et similia); agli svariati milioni di euro già anticipati per lo stesso settore agro alimentare; agli altri svariati milioni di euro che verranno impegnati a breve per l’acquisto dell’ ITTIERRE Spa, come pomposamente annunciato in una recente conferenza stampa. E mi fermo qui per ragioni di opportunità.

Ma mi chiedo: se oltre un terzo del capitale sociale dello zuccherificio “vale” 2.650.000 euro, la sua totalità ammonterebbe a circa 7.500.000 euro, cifra addirittura inferiore a quella spesa dalla Regione Molise per l’acquisto del catamarano della LTM Spa. Ed a questo proposito mi sia consentita una considerazione conclusiva: sulla sollecitata operazione di acquisto delle quote dello Zuccherificio da parte della Regione nessuno potrebbe sollevare obiezioni, posto che mentre il citato catamarano giace da qualche anno all’ancora al porto di Termoli. Almeno questa è “un’azienda che cammina”.

Avv. Oreste Campopiano
segr. regle Nuovo Psi PDL Molise
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2 Commenti

  1. perchè no?
    Avv. ma lo sa che la Sua proposta è più che concreta? Pensi al fatto che dalle barbabietole non si ottiene solo zucchero ma si potrebbe ricavare anche combustibile per mettere in moto il catamarano di Iorio che finalmente potrebbe prendere il largo. Complimenti Avv. leggo sempre volentieri ciò che scrive. La saluto G.I.

  2. Sig. Campopiano la leggo sempre molto volentieri. La sua voce è merce rara in questo bailamme di musiche e canti sul nostro titanic. Però, fossi in lei, cercherei una prospettiva un pò più azzardata, visto il contesto, ma, più aderente ai tempi, alle difficoltà del territorio ed alla storia della moderna economia. Ecco, io proporrei al sig. Perna, questo nostrano 8nemmeno tanto!) capitano coraggioso, di comprarsi tutto lo zuccherificio, con i suoi soldi e di restituire a noi il prestito di oltre 50 milioni di euro. Come proporrei al sig. Di Dario di comprarseli lui i polli ed a tutti i capitani coraggiosi made in Molise di farsele da soli le imprese. Oppure, riusciamo a mantenerle tutte con i soldi pubblici. Non vedo perchè e come è possibile che alcuni fortunati ed incapaci possano avere concessa la gestione privata di una azienda a capitale, finanziamento e rischio pubblico.
    Rob de matt!!!! I politici, se vogliono fare impresa ed investire, lo facessero con i loro soldi.