Gli operai dello Zuccherificio
TERMOLI _ Varato un Piano di rientro per il pagamento dei debiti dello Zuccherificio del Molise verso i bieticoltori. Lo ha predisposto il nuovo Amministratore delegato dello stabilimento saccarifero Alberto Alfieri all’indomani di un incontro con i rappresentanti delle associazioni di categoria. Con il programma di pagamenti messo a punto, sara’ possibile procedere con la campagna saccarifera del 2012 che sara’ molto breve e di continuita’ tra il passato ed il futuro. Alfieri, sin dal suo insediamento, si e’ messo al lavoro per risolvere i numerosi problemi dell’azienda che versa in una brutta situazione.

La campagna partira’ i primi di luglio e di recente sono stati contrattualizzati, attraverso un’agenzia interinale, 32 lavoratori avventizi che resteranno nell’impresa fino settembre-ottobre. La lavorazione delle barbabietole sara’ al minimo in quanto sono solo 6 mila gli ettari seminati tra Molise, Puglia e Marche, la meta’ rispetto a quelli coltivati in precedenza e l’avvio della manutenzione degli impianti non e’ ancora entrata nel pieno. ”Siamo in forte ritardo con la preparazione degli impianti – hanno commentato le organizzazioni sindacali – e le bietole sono poche. E’, come e’ stato detto sin dall’inizio, una campagna di continuita’. Si partira’ con il prodotto di Puglia e Molise per poi andare avanti con quello delle Marche che arrivera’ ad agosto. I problemi che il nuovo Ad sta affrontando sono tanti e complessi per cui riuscire a fare questa campagna e’ un miracolo”. 

Oggi si terra’ a Roma un incontro tra gli amministratori dell’azienda, sindacati, associazioni di categoria ed rsu per mettere a punto il nuovo Piano di ristrutturazione. ”Sicuramente ci sara’ qualche esubero – ha fatto concluso alcuni sindacalisti – ma saranno interessati operai che hanno raggiunto l’eta’ del pensionamento e sono ancora in azienda”.

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1 commento

  1. disastro senza fine
    Quando lo zuccherificio funzionava al meglio, perdeva soldi a rotta di collo. Oggi, con un conferimento bietole ridotto del 60% si vuole far credere in una rinascita prossima ventura. La verità è un’altra. Ci sono questi 5-6 mila ettari di bietole seminati, cioè è stato loro venduto il seme, promesso il ritiro del prodotto e quindi non si può tornare indietro. Pena un risarcimento colossale. Allora facciamo finta che tutto funzioni, rimettiamo in moto quel trabiccolo di impianto che è lo zuccherificio e alla fine la perdita sarà comunque inferiore. Tutto questo ragionamento solo per dire che comunque lo si giri o lo si volti lo zuccherificio continuerà a divorare soldi, ad essere in perdita e a costituire un salasso per le tasche dei molisani.
    E tutto grazie a quell’illuminato di Vitagliano, a quello sprecone di Iorio, e a quel … di Di Rocco. Ma ora il giochetto è finito. Il tar si è pronunciato. Tutti a casa. E le casse della regione incominceranno a sperare in un destino migliore.