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CAMPOBASSO _ Quanti, come me, per divertimento o per necessità, erano diretti a Roma da Campobasso sul treno delle 14:20 il 31 dicembre 2011, sicuramente condivideranno a pieno quanto scritto in queste righe. Ho letto e sentito spesso di viaggi faticosi lungo questa tratta ed ora posso confermare la veridicità di tanto “sentito dire”, perché oltre alla bellezza ed alla tecnologia dei treni regionali sui quali noi molisani viaggiamo, ironicamente parlando, la mia esperienza è stata deleteria su tutto il fronte: viaggiatori accalcati in piedi lungo i corridoi dei vagoni, altri seduti per terra o sui gradini di accesso al vagone e chi – come me – dopo una lotta a suon di gomitate ha avuto “la fortuna di sedersi sulle comode poltrone”, dopo un viaggio di 3 ore (tanto il brevissimo tempo di percorrenza!!!), si è ritrovato con una infiammazione del nervo sciatico causata dalla scomoda/obbligata posizione assunta.
Il treno partito da Campobasso, in perfetto orario, e con ben 3 vagoni ha effettuato tutte le fermate previste: Vinchiaturo, Bojano, Carpinone, Isernia, Venafro. Fin qui tutto quasi bene, poi l’ultima fermata di Cassino.

Da qui l’odissea o l’ordinaria follia che dir si voglia. Letteralmente il treno viene assalito da una folla di viaggiatori che, invece di prendere i numerosi treni regionali che da Cassino sono diretti a Roma, preferiscono viaggiare su quello proveniente da Campobasso, impiegando circa 1 ora e trenta per arrivare direttamente in Stazione Termini senza fermate intermedie. Diversamente, se scegliessero i “loro” treni impiegherebbero quasi il doppio del tempo.

Situazione identica si è presentata il primo dell’anno sul treno delle 17:25 da Roma a Campobasso. Questa volta però, purtroppo per me, la fortuna non mi ha baciato e mi sono sciroppato tutto il viaggio in piedi, nella zona di salita e discesa passeggeri, senza riscaldamento e con i vagoni stracolmi di viaggiatori diretti per la maggior parte a Cassino, sempre per lo stesso motivo legato ai tempi di percorrenza, dove il treno si è finalmente svuotato per proseguire, con a bordo noi poveri utenti molisani, il viaggio fino a destinazione in una condizione quantomeno dignitosa.

A tutto ciò va aggiunto che sia all’andata che al ritorno il nostro treno regionale arriva e parte su binari posti a 400/500 metri di distanza rispetto alla stazione, creando non pochi problemi per viaggiatori anziani o non deambulanti, i quali non solo devono faticare per trovare il binario dal quale partirà il loro treno, ma lo devono anche raggiungere, magari con pesanti valige. Oltre la beffa, anche il danno! Infatti è il caso di segnalare che sia all’andata che al ritorno, nessun controllore di Trenitalia S.p.A. si è fatto vedere sul treno, non dico per verificare la condizione di viaggio a mo’ di “carro bestiame”, per effettuare il regolare controllo dei biglietti di viaggio.

Chiunque avrebbe potuto tranquillamente salire su quel treno e viaggiare gratis, sbeffeggiando chi come me ha pagato il regolare titolo di viaggio di € 12,90 per tratta.

Sinceramente credo che pagare il biglietto per viaggiare in quelle condizioni poco dignitose sia un furto e mi domando se il nostro Assessore ai Trasporti (riconfermato!?!), che recentemente si è indignato, è a conoscenza delle reali condizioni del settore trasporto pubblico molisano, oppure a lui, che viaggia con la sua bella, comoda e costosa AUDI A6 della Regione Molise, che peraltro parte da Campobasso ogni mattina per venirlo a prendere a Campomarino e ce lo riporta ogni sera, interessa qualcosa dei problemi dei viaggiatori molisani.

Magari potrebbe, per una volta, l’Assessore Regionale ai Trasporti Velardi lasciare l’auto blu in garage e raggiungere Roma a bordo di uno dei nostri obsoleti treni regionali, per rendersi veramente conto del disagio sofferto che non è certo “un sentito”. Provare per credere!

Rocco Fiorilli
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2 Commenti

  1. ——–
    senza parole il modo di viaggiare in molise e la responsabilità è anche dell’assessore che già nei 5 anni precedenti nulla ha fatto e ora, tra crisi e tagli, stiamo anche peggio. bella l’idea di far provare all’assessore come si viaggia in treno per roma