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CAMPOBASSO _ Dei 346 milioni di euro della Delibera CIPE n. 3/2011, ne sono rimasti 260 perché 80 milioni risultavano già impegnati con provvedimenti commissariali adottati ad ottobre scorso. A questi vanno sottratti gli 85 milioni di decreti firmati dal Commissario Straordinario in questi giorni e ne restano complessivamente 175. Tali somme erogate dallo Stato per completare la ricostruzione delle Classi A) e quindi di quel 65% di prime abitazioni in attesa da un decennio, e per mettere in sicurezza le scuole ed il territorio, rischiano di evaporare come neve al sole se si indirizzano su un’Agenzia indistinta di Protezione Civile che persegue molteplici funzioni e variegati obiettivi.

Solo di costi strutturali, spese del personale e consulenze, si prevedono importi annui superiori ai 20 milioni di euro con grave nocumento per i terremotati che aspettano di tornare in una casa vera e per i coordinamenti dei genitori che si battono per la sicurezza nelle scuole. Tornare al regime ordinario equivale a restituire ai Comuni, alle Province e alla Regione, le funzioni istituzionali previste dalla Costituzione e dalle Leggi dello Stato. Non serve prorogare un Commissariamento che con un miliardo di euro, poteri speciali e in dieci anni di attività non è stato in grado di completare la ricostruzione né di rilanciare il sistema economico dell’area colpita.

Con buonsenso, la Regione Molise, ha il dovere di definire col Governo l’applicabilità di norme che evitano il cappio del patto di stabilità sulla spesa pubblica, in aggiunta all’obbligo di aiutare i piccoli Comuni a potenziare i propri uffici tecnici per adempiere alle funzioni di stazione appaltante e infine, la Regione Molise, come è successo in Umbria ha la responsabilità di costruire un percorso istituzionale con i sindacati e gli enti locali per valorizzare correttamente e senza forzature le competenze dei tecnici che hanno operato in questi anni. Ogni altra ipotesi è un’oggettiva anomalia che rischia l’impugnativa del Consiglio dei Ministri innanzi alla Corte Costituzionale con connessa paralisi di un anno in attesa della sentenza con fermo dei cantieri e blocco della ricostruzione. Si eviti un furto di futuro con destrezza perché ai terremotati servono le case e non le Agenzie.

Michele Petraroia

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