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Frattura a Termoli
TERMOLI _ Caro Presidente, il 25 febbraio 2013 abbiamo accolto la sua elezione come un nuovo inizio, un cambiamento, una discontinuità rispetto al grigiore della vita politica molisana che ha contraddistinto il passato e che ha condannato tanti giovani ad abbandonare la nostra regione. La situazione che viviamo è frutto di cause che ci trasciniamo da tempo. Adesso possiamo decidere insieme “il Molise che vogliamo” per i prossimi decenni, adesso possiamo mettere le radici per un futuro diverso.

Noi giovani lavoratrici e lavoratori precari dei settori della conoscenza vorremmo che lei raccogliesse questo grido di speranza e procedesse rapidamente verso mete più ambiziose. Noi sogniamo un Molise che sia d’esempio per l’Italia, in cui si valorizzi il merito; un Molise dove sia bello vivere e ritornare ad abitare, dove si investa nell’innovazione, nella ricerca e nell’istruzione. La nostra meravigliosa terra ha le potenzialità per essere tutto questo. Ha una grossa vocazione ambientale, paesaggistica, archeologica, culturale.

E’ un territorio piccolo e poco popolato; questo rappresenta una potenzialità, perché ogni cosa potrebbe funzionare alla perfezione. Il servizio sanitario pubblico, la rete di trasporti e di comunicazione, il sistema produttivo, l’istruzione e la formazione, il sistema universitario e più in generale tutta la programmazione regionale, potrebbero essere organizzati secondo dei progetti che mettano insieme l’efficienza della presenza pubblica e la capacità di realizzare interventi lungimiranti che guardino al futuro e ai giovani. Tuttavia il suo primo atto – la nuova giunta – sembra, invece, riproporre vecchie logiche e vecchi schemi che non vanno nella direzione auspicata da quanti le hanno consegnato la responsabilità di guidare la regione Molise in un momento così difficile per l’intero Paese.

I suoi primi passi hanno determinato la composizione di una giunta che guarda agli schemi delle vecchie logiche. Non è questa la politica del cambiamento! Noi pensiamo che lei sia ancora in tempo per non farsi risucchiare dal consociativismo. Per la giunta, scelga persone libere da condizionamenti, scelga delle donne. Abbiamo un consiglio regionale con una sola donna ed una giunta addirittura senza la presenza di genere! Scelga persone che provengano dalla società civile e abbiano dimostrato di avere capacità e idee per cambiare il nostro Molise. Caro Presidente, ha l’autorevolezza ed il potere – conferito dal voto popolare – di fare scelte coraggiose, abbandonando i sistemi del passato. I molisani se lo aspettano e la sosterranno.

Il Coordinamento dei precari FLC CGIL Molise

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