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Alvio Sciarretta, Nick Di Michele e Giulio BotteriTERMOLI. Sabato 13 dicembre inizierà la raccolta firme per la legge popolare sull’uscita dalla moneta unica, con la conseguente richiesta in Parlamento della proposta per l’indizione del referendum popolare. L’iniziativa, targata Movimento Cinque Stelle, coinvolgerà tutti i cittadini che, carta di identità alla mano, vorranno apporre la propria firma sul documento. L’obiettivo, come spiega Giulio Botteri portavoce del movimento, “è quello di sovvertire questo sistema feudale che ci sta opprimendo da troppo tempo ormai, con il potere di acquisto ridotto all’osso e le imposizioni del Governo che inculca la paura, nell’animo dei cittadini, che l’uscita dalla valuta europea possa scatenare una crisi mondiale”. Lo scopo è quello di uscire dall’euro non dall’Europa “per far sì che il popolo italiano possa riprendersi la sua sovranità popolare, politica e monetaria” dichiara Nicola Di Michele.

Il ritorno alla lira permetterebbe il ripristino del potere di acquisto italiano e della competitività industriale. “Basti pensare che da quando siamo entrati nel sistema euro – continua Di Michele – dobbiamo pagare un euro di interesse per ogni euro che viene emesso dalla Banca Centrale Europea con conseguente peggioramento del deficit. Dal 1997 il nostra Paese è passato da un milione di disoccupati e tre milioni e quattrocentomila e continuerà a peggiorare”. Le cose non sembrano andare meglio a chi ha sempre creduto nel commercio e nel made in Italy: “Sarà anche vero che i prodotti costano meno – illustra Di Michele – ma a quale prezzo? I commercianti sono costretti a svendere la loro merce pur di guadagnare qualcosa, ammesso che riescano a vendere. Non va meglio a livello industriale dove molte aziende sono costrette a chiudere con un aumento esponenziale della disoccupazione”.

La ricetta per uscire dalla crisi c’è e per il Movimento Cinque Stelle è quella di “Ristampare la moneta italiana, la lira, che dovrà essere prodotta in una Banca Italiana in modo da riequilibrare il mercato, anche svalutando del 20% il potere di acquisto per tornare in attivo”.
A chi dice che non si può uscire dall’euro tramite referendum, così come stabilito dall’articolo 75 della Costituzione che non ammette una consultazione popolare in materia di trattati internazionali, Alvio Sciarretta, portavoce del M5S risponde: “La storia si ripete: nel 1992 è stato fatto un referendum popolare per l’ingresso nell’Unione Economica Europea, in rottura con la legge costituzionale per cui possiamo rifarlo anche nel 2014 al raggiungimento delle 500mila firme necessarie per la presentazione in Parlamento”.

Oltre alla raccolta firme, che si terrà questo sabato dalla 16 alle 20 in Piazza Monumento, i cittadini avranno la possibilità di porre domande agli attivisti “Per essere informati su ciò che sta accadendo, sulla quotidianità, sulla politica e sul sociale. Vogliamo che la popolazione rifletta su queste tematiche che li riguardano da vicino” conclude Botteri.

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