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CAMPOBASSO – Sig. Presidente Di Laura Frattura, siamo 8 lavoratori interinali dell’Azienda Speciale Molise Acque e ci rivolgiamo a lei nella speranza che la nostra voce possa trovare ascolto e non vada ad aggiungersi alle altre vertenze aperte e non risolte di questa regione. Noi siamo, o meglio, siamo stati, alle dipendenze dell’Azienda Speciale, anche da oltre 9 anni, mediante una successione “record” di contratti interinali. Da 5 lavoratori assunti nel 2007 siamo arrivati, dopo le elezioni regionali che l’hanno vista vincitore, nel 2013, al numero di 49.
Con delibera del CdA si è deciso di farci lavorare tutti a mesi alterni. Il nostro rapporto di lavoro si è sempre svolto con la massima serietà e fiducia fino a quando, il 31 dicembre 2015 è stato interrotto dagli attuali vertici aziendali a causa dell’azione giudiziaria da noi promossa, circa due anni fa, dinanzi al Tribunale del Lavoro di Campobasso, al fine di ottenere la regolarizzazione del rapporto di lavoro.
Così, in maniera assolutamente illegittima siamo stati discriminati e castigati per aver fatto valere in giudizio le nostre ragioni e tutto in totale spregio al diritto di difesa, tutelato dall’art. 24 della Costituzione, oltre che in violazione delle norme dettate in tema di correttezza e buona fede. La ragione di tale interruzione, a dire dei vertici aziendali, risiede nel fatto che, avendo loro, la consapevolezza dell’illegittimità dei nostri contratti, aspirano a scongiurare che altri lavoratori possano seguire le nostre orme assumendo, poi, che tagliandoci fuori dall’Azienda, non saranno chiamati a rispondere dell’eventuale risarcimento. E così dopo oltre nove anni di lavoro per la Molise Acque, per noi, i più anziani, è arrivato il momento di essere messi alla porta.
Signor Presidente, ci rivolgiamo a Lei per chiederLe pubblicamente un incontro, consentirci di spiegarLe le nostre ragioni e far luce su questa vicenda che a quanto pare, non interessa a nessuno, se non a noi, messi in mezzo alla strada da un giorno all’altro, dopo 9 anni di ottimi rapporti lavorativi con l’Azienda, e tutto per una vera e propria “punizione esemplare”!! Un lavoratore ha diritto di tutelare il proprio lavoro e la propria famiglia ma se, per sua disgrazia, è un lavoratore interinale, allora questo diritto gli viene negato con il ricatto dell’interruzione del rapporto di lavoro. Questo è quello che è accaduto a noi! Peccato che la controversia risale a due anni fa e questa dirigenza si è insediata da pochissimi mesi e tra i suoi primi atti ha deliberato la nostra estromissione dall’Azienda, e la copertura dei posti da noi “liberati” con altrettante unità lavorative.
Ci spieghi Lei, se questa è una scelta legittima e lecita, in un Paese democratico che dovrebbe garantire il diritto al lavoro, ovvero un vero e proprio abuso!! La cosa più assurda di questa storia sa qual è sig. Presidente? Che invece di punire chi ha consentito per anni il perpetrarsi di una situazione di illegittimità consapevole, stipulando contratti interinali in maniera incontrollata e continuando a farlo senza alcuna remora, si è finito per punire la parte debole, chi ha provato a tutelare un proprio diritto perché se lo è guadagnato non dietro una scrivania ma dentro pozzetti fatiscenti e gallerie, in mezzo alla neve, al ghiaccio e al fango, talvolta sino a mettere a disposizione attrezzature e mezzi propri, per contribuire a garantire l’efficienza di un pubblico servizio.
Come al solito chi ci rimette è sempre l’ultima ruota del carro!
Il solito carrozzone.
Senza entrare nella legittimità della Richiesta dì questi lavoratori, Molise Acque è senza ombra di dubbio un carrozzone per assecondare la politica clientelare della regione Molise,un luogo dove parcheggiare gente illudendo loro di dare un lavoro in cambio di voti. E allora,ma di che cosa vogliamo parlare?!!! Stendiamo un velo pietoso sui nostri miseri politici, ma pure verso chi si ostina a vendersi per un pezzo di pane invece di mandare a casa questi incompetenti che si credono illustri statisti.