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Teodoro Musacchio
TERMOLI _ Il dimensionamento scolastico sta entrando nel vivo del dibattito. Incominciano a delinearsi alcune proposte, sia in sede istituzionale la Provincia che in sedi consultive, i Comuni. Trovo opportuno che ad alimentare questo dibattito sia anche chi rappresenta una istituzione da razionalizzare. Faccio riferimento all’Istituto Tecnico Nautico “Ugo Tiberio” di Termoli. Preciso subito che “nulla questio” sulla necessità imposta dalla legge, l’istituto

 non ha i parametri per conservare l’autonomia amministrativa e dunque va razionalizzato. Prima di analizzare le proposte sul tavolo però è bene vedere quali sono le implicazioni coinvolte nel problema.

Esse sono di natura legale, culturale, umana e se vogliamo anche politica. Legale, in quanto c’è una legge dello Stato il D.p.R 233 del 98 e un regolamento regionale di quest’anno che disciplinano la materia. Culturale in quanto il Tiberio rappresenta un’istituzione educativa che da oltre 50 anni forma le giovani generazioni esso è, dunque, storia e memoria della città e della regione.

Umana, perché le scuole sono comunità di persone: i ragazzi le famiglie il personale che vi lavora, persone tutte che vengono toccate dal provvedimento. Politica perché è di tale natura la responsabilità finale del provvedimento. Sul piano della legittimità, la Giunta Regionale può emanare il provvedimento solo “previa intesa” con le istituzioni coinvolte, quindi deve richiedere la deliberazione degli organi collegiali della scuola i quali devono dare il loro assenso.

Sul piano culturale il dimensionamento non deve significare la soppressione dell’istituto “Ugo Tiberio”, ma solo una sua integrazione amministrativa ad altra istituzione che ne preservi la fisionomia identitaria. Sul piano umano sarebbe opportuno garantire il massimo della continuità lavorativa, anche in fase di contrattazione decentrata. Ora veniamo alle proposte presentate. In sede di assemblea provinciale vi è quella di aggregare il Tiberio al liceo Classico e Artistico Perrotta. Entrambi le scuole sono sottodimensionate e insieme raggiungono i parametri di legge. Ciascuna mantiene la sua identità, in quanto non c’è un’istituzione dominante quindi nessuna scuola viene “soppressa”. Queste sono le ragioni a favore. Le ragioni contro. Questa stessa identica proposta è stata fatta un anno fa in modo formale dalla nostra scuola. La proposta fu respinta. Non andava bene quando la proponemmo noi. Ora dovremmo accettarla quando la propongono gli altri. La cosa ci indigna un po’, e poi nel frattempo è intervenuta la riforma delle scuole superiori: essa divide gli istituti superiori in tre distinti settori formativi, i Licei i Tecnici e i Professionali proprio per esigenze di semplificazione; non è molto intelligente rimescolare di nuovo gli indirizzi.

Il Liceo classico ha tanto da fare con l’Istituzione del Musicale e del Coreutico, se vuole crescere, meglio lasciar perdere i tecnici. Altra proposta circolata in un tavolo consultivo del comune di Termoli: quella di smembrare il Tiberio per cui l’indirizzo Nautico andrebbe all’Itis Majorana, e il Geometri al Commerciale Boccardi. Se vera, questa proposta la consideriamo offensiva, smembrare il Tiberio significherebbe sopprimerlo, per cui la respingiamo al mittente. Se vogliamo ragionare a filo di logica, alcune considerazioni si possono fare. Un’integrazione del Tiberio nella sua totalità al Boccardi, avrebbe molte ragioni a favore. La contiguità strutturale. Entrambi le scuole coabitano in uno stesso complesso edilizio, condividendo vari spazi didattici; per cui si semplificherebbe l’aspetto gestionale e si ottimizzerebbero gli spazi. Le due scuole sono già state unite nel passato e quindi sarebbe un ritorno alle origini facendo un’operazione di ricucitura storica interessante. Le ragioni contro.

La dimensione dell’istituto sarebbe troppo grande. Il prestigioso Boccardi avrebbe una funzione dominante, finendo per dissolvere quella fisionomia identitaria di cui ho parlato, assimilando e dissolvendo il Tiberio. E’ ovvio e naturale che un’istituzione tenti di preservare il proprio patrimonio culturale, e la propria identità, per questo non l’accettammo un anno fa e non l’accettiamo oggi. L’integrazione del Tiberio con il Majorana. Avrebbe il vantaggio della contiguità di indirizzo, sono entrambi Tecnici ed entrambi del settore tecnologico, ma troverebbe le stesse controindicazioni del Boccardi sulla numerosità eccessiva, e della dissoluzione per assimilazione già detta. A meno che non si decida di fare del Majorana l’unica Istituzione Tecnica riguardo agli indirizzi del settore tecnologico, ciò implicherebbe il trasferimento dei corsi del liceo scientifico delle scienze applicate attualmente gestiti dal Majorana all’Alfano. Una soluzione logica e ineccepibile per le sinergie implicate, quanto mai auspicabile, alla quale non si potrebbe opporre alcuna argomentazione. Questo è quanto c’è sul tavolo. Ora forse c’è un’ulteriore proposta che si potrebbe fare, scaturita proprio dall’evoluzione del dibattito in corso. Ho letto che si voleva aggregare la scuola di via Catania del II° circolo di Termoli all’Istituto comprensivo di Petacciato, proposta respinta sia dalla Scuola che dal Comune. Ecco, per il Tiberio questa potrebbe essere una soluzione interessante. Essere aggregato all’istituto Comprensivo di Petacciato.

Costituire un istituto verticalizzato omnicomprensivo come ce ne sono tanti nel Molise. consentirebbero L’accettazione di tale proposta comporterebbe i seguenti vantaggi: il Tiberio manterrebbe la propria identità di Istituto Tecnico proseguendo nella sua offerta formativa in settori ed indirizzi specifici sia nel territorio di Termoli che di Petacciato, cioè la vocazione marittima e quella delle costruzioni, settori economicamente dinamici, che garantiscono una buona occupabilità ai nostri ragazzi; si garantirebbe un bacino di utenza privilegiato da cui attingere per la formazione dell consentirebbero e classi; si doterebbe il comune di Petacciato di una filiera formativa completa, segnale importante contro il depauperamento delle periferie, quindi una proposta vantaggiosa per quella comunità o, eventualmente, per un’ altra, in caso di non accettazione.

Indubbiamente questa proposta è la più rispondente a quegli aspetti invocati in apertura, cioè di legittimità, culturali ed umani legati all’Istituto Tecnico Nautico per i Trasporti e La Logistica e Costruzioni ambiente e Territorio “ Ugo Tiberio” . Un progetto formativo integrato con competenze per i giovani che gli consentirebbero ampi margini di occupabilità, sarebbe una risposta concreta ai bisogni di settori considerati strategici che coprono il 30% del PIL locale. Questa sarebbe la soluzione più condivisa dalla scuola. Le altre soluzioni appaiono burocratiche, di ripiego, come l’aggregazione al Classico, o contrarie agli interessi della scuola e dell’utenza, come le altre. Per concludere, ricordiamo i riflessi politici che implica la scelta. Ai ragazzi che ci chiedono cosa fare alla fine del percorso formativo non possiamo rispondere con una valigia.

Il Dirigente Scolastico dell’istituto Nautico T.L. E per Geometri C.A.T. “Ugo Tiberio
TEODORO MUSACCHIO

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