GiorgiaLarinoTERMOLI – Ieri sera mia figlia era in casa con noi, ad un tratto un silenzio assurdo entrava pian piano nella stanza. Preoccupato chiedevo cosa stesse succedendo e lei “niente Papà”.  Insistevo, e solo così incominciava a farsi chiara la situazione. Un amico, tramite messaggio, le comunicava che Giorgia aveva avuto un incidente stradale e che era morta.

 
Giorgia, 15 anni, amica del cuore, compagna di classe, compagna delle scorrazzate per Termoli, amica delle confidenze..Giorgia. Le ricerche fatte sul suo telefonino, non riuscivano, troppa fretta troppa voglia di sapere subito cosa era accaduto, ma nel frattempo il cellulare continuava a ricevere sempre più conferme tramite altri messaggi da parte di altri amici. Quando la notizia era ormai sicura, mia figlia incominciava a piangere e a disperarsi. Queste notizie non si vorrebbero mai ricevere, specialmente quando riguarda un’amica di 15 anni, un’amica del Cuore.
Successivamente, l’evento tragico, veniva comunicata anche dai mass media, raccontando della triste vicenda. Mia figlia ha continuato a piangere, singhiozzando, non riuscendo a credere alla notizia, vedeva le fotografie fatte con Giorgia, appese nella sua camera e sempre di più si allontanava dall’idea che questa cosa fosse veramente accaduta. I messaggi su facebook, su whatsapp sembravano ormai solo un ricordo di una storia vissuta. Impossibile da accettare per una età così delicata, impossibile da affrontare da soli, col proprio dolore, nel proprio dolore.
I ricordi si facevano avanti con le litigate, le parole buttate li, dette senza senso, legate anche alla incoscienza della giovane età. Oggi Giorgia non è più tra noi, questo mia figlia lo sa, lo sa che in classe ci sarà un vuoto, un vuoto che sarà difficile da colmare con quello che l’amica rappresentava: la vita, la speranza, la gioia, la felicità, la libertà di potersi esprimere.
La vita insegna anche questo, ovvero a soffrire e a renderci più duri verso quanto deve ancora accadere. La vita, la vita che Giorgia non avrà più qui in terra, ma che di certo non potrà mai scomparire nei cuori e nelle menti di quanti l’hanno amata e di quanti l’anno conosciuta, perché, come ho detto a mia figlia, Giorgia lasciava il segno per il suo modo di essere. Mia figlia sarà una di quelle persone, so che la ricorderà anche un domani da donna, quando sarà mamma, perché le amicizie di un certo tipo non si scordano, è un cordone ombelicale che ti lega alla persona che ami.
E’ arrivata la notte, la luna in questo momento è l’unica luce che vedo e mia figlia è a letto ancora con le lacrime, la saluto e gli do la buonanotte.

A Giorgia da un padre.
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