Avrei preferito qualche parola su un atteggiamento politico reticente assunto in occasione della marcia contro il Nucleare dove il Cosib ha visto che ad essere isolata è la sua conduzione di Ente ridotto a strumento di potere della regia regionale del centrodestra. In quella occasione è stato smentito dalla enorme partecipazione popolare e persino dalla maggioranza dei Comuni consorziati. Non una parola è stata spesa per i lavoratori che pagano maggiormente l’incertezza della crisi che, nella nostra regione, si avverte maggiormente a causa di aiuti assistenzialistici e non strutturali al sistema industriale.
Non una parola sullo Zuccherificio dove si stanno consumando scene già viste: possibile che un imprenditore non del settore, in un momento in cui il governo nazionale non mantiene le promesse di dare linfa vitale per la sua sopravvivenza, in un momento in cui il prezzo dello zucchero scende e lo stesso produttore delle bietole non è remunerato dal prezzo, decida di investire senza poter contare su altre promesse non scritte? Non un cenno sull’interporto insabbiatosi nel mistero più fitto, su infrastrutture a servizio dell’agglomerato industriale. I lavori sui margini del fiume Biferno sono indubbiamente necessari ma dovrebbero essere maggiormente di competenza di altri enti. Nulla di tutto questo è stato detto. Solo un’euforia che stride con la realtà difficile dei tempi che stiamo vivendo.
Una caduta di stile nel ruolo istituzionale rivestito ma soprattutto, un netto contributo all’immagine deteriorata di quella politica delle fazioni che si serve delle istituzioni. Prefigurando una sicura vittoria alle prossime elezioni termolesi, il centrodestra intende ripristinare nell’alveo naturale il “sistema fluviale” Comune-Cosib. Da tale connubio e da ruoli promiscui di dirigenti e politici di allora, e che sono gli stessi di oggi, sono nate le devastazioni ambientali del territorio. Sono certo che gli elettori termolesi quando saranno nell’urna, sapranno giudicare non solo il passato più recente ma la storia, molto più complessa, di almeno un decennio, in cui l’esperienza Greco è naufragata per mano dei quattro voltagabbana che hanno tradito il compito, affidato in primis dagli elettori, di far dimenticare una pagina triste della vita amministrativa della città originata dal centrodestra.
Giuseppe Vaccaro
Fazioso è Greco
Caro Peppino,
figuriamoci se intervenire fosse stato facile cosa avresti detto!
Aldilà dei giudizi di merito (magari potresti leggere lo speciale del Sole24Ore di qualche tempo fa dedicato al COSIB) sulla gestione del Consorzio, leggendo il tuo sfogo qualcuno potrebbe essere indotto a credere, mi sembra, che la colpa della crisi economica e finanziaria che ha investito il mondo intero sia causata da Del Torto. A parte il fatto che molte delle cose che tu auspichi sono state realizzate, per altre questioni il COSIB non c’azzecca niente e nè potrebbe c’entrarci; per altre – dare la solidarietà ai lavoratori ed agli imprenditori – sono patrimonio di altre culture (un pò ipocrite, per la verità) che lasciano il tempo che trovano. Io ho partecipato alla marcia contro l’amministrazione Greco lo scorso inverno per una serie di ragioni molto concrete che saranno occasione di ampio dibattito durante la campagna elettorale. Quando ho sentito alcuni rappresentanti di associazioni di categoria (che forse miravano e mirano a candidarsi in qualche elezione) imputare a Greco colpe sulla difficoltà di accedere al credito da parte delle imprese, sul fatto che le famiglie non arrivavano a fine mese (già all’epoca di Prodi per la verità e del Berlusconi ter o quater succedeva lo stesso), sul fatto che il mercato immobiliare soffriva di una qualche stasi ed altre minchiate del genere, ho alzato le chiappe e me ne sono andato. Quando leggo più o meno le stesse cose scritte da te non posso alzarmi ed andarmene, ma non puoi evitarmi di dire che sono minchiate come quelle suddette.
Se Greco avesse avuto l’umiltà di fare un confronto sereno e pacato con tutti i Sindaci degli altri Comuni invece che mandare all’attacco a testa bassa i suoi lacchè e poi lui stesso su ogni decisione da prendere in Assemblea ed in Comitato forse a quest’ora c’era qualcuno di centrosinistra a dirigere il Consorzio. A lui devi insegnare a non fare la politica delle fazioni. Tu, invece, devi capire che la Sinistra DC non c’è più e che quelli che ne hanno ereditato l’ideologia ed i metodi (che io non condividevo) sono il peggio del peggio (anche Astore non ne può più). A presto, Angelo.