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TERMOLI _ Aly Soliman, più volte candidato alle elezioni amministrative della città e per anni dipendente della Molise Ambiente, scrive una lettera aperta all’ex Sindaco Greco in risposta alla sua missiva di qualche giorno addietro in difesa del segretario comunale Donato Petrosino.

Il documento:

Confesso che mi sono venute le lacrime agli occhi leggendo, per l’ennesima volta, la sua poesia cantata sull’altare dell’ormai ex segretario comunale Donato Petrosino (sia santificato il suo nome). Mi ha colpito molto la tenacia e la passione con cui ha elogiato e difeso l’operato di costui in quanto servitore dell’ente, custode della legalità, difensore dei comuni mortali. Visto che, ai suoi occhi, Petrosino è quasi unto dal signore, allora non mi meraviglierei se la Santa Sede iniziasse oggi stesso il processo di beatificazione del quasi santo Donato Petrosino.

Non mi permetto di entrare nel merito della diatribe tra lei sig. Greco e il dott. Montano, il direttore di un sito online e il sindaco Di Brino non conoscendo i fatti raccontati dalle due campane. Tuttavia, credo però di aver pieno diritto e titolo di raccontare due episodi, vissuti in prima persona insieme ad un amico e collega di lavoro, che dimostrano l’altra faccia della medaglia chiamata Petrosino. L’altra faccia nascosta e non raccontata da lei nella sua eccelsa poesia in difesa del suo fido ex segretario.

Una seconda faccia che racconta una maleducazione derivata dall’incarico istituzionale da colui che è definito da lei: leale servitore dell’ente, custode della legalità, difensore dei comuni mortali, in danno di due liberi cittadini. Un episodio accaduto circa 20 giorni fa nell’atrio del piano del sindaco e al quale avevano assistito agenti di PM e alcuni consiglieri comunali

Portate via questi individui da qua ordina il servitore dell’ente agli agenti di PM presenti casualmente lì. Mi scusi dott. Petrosino, ma il comune di Termoli era diventato una sua proprietà privata dalla quale lei può ordinare di cacciare due cittadini che erano li per essere ricevuti dal sindaco Di Brino? Un sindaco che, a differenza di lei, è una persona educata che ci ha ricevuto e sentito le nostre ragioni per le quali avevamo chiesto l’incontro. Quindi noi non eravamo lì per lei, non avevamo mai chiesto da lei nulla in questi bui e lunghi 3 anni durante i quali ci avete fatto passare la voglia di vivere. Tuttavia, lei si era dimenticato per un attimo che il vento è cambiato, che finalmente i cittadini hanno libero accesso agli uffici comunali, hanno il diritto di essere ricevuti ed ascoltati dai veri servitori dell’ente, custodi della legalità, difensori dei comuni mortali.

Caro dott. Greco, Petrosino è stato custode della legalità? Allora io le chiedo: l’omesso controllo sull’ operato di un gestore di un servizio pubblico appaltato, questa lei la chiama legalità? L’omesso controllo sull’applicazione del capitolato di un appalto, in materia di passaggio di gestione e dipendenti, questa lei la chiama legalità? L’inerzia ed il mancato intervento a diffidare il gestore del servizio a rispettare ciò che stabilisce il contratto e capitolato in difesa di due dipendenti che, sentenze e contratto alla mano, avevano il diritto ad essere integrati dal nuovo gestore, questa lei la chiama legalità? Pagare un dipendente, ogni mese, la bellezza di 2.850 Euro (soldi pubblici sottratti dal canone) di stipendio maturato senza farlo lavorare, questa lei la chiama legalità?

Revocare un contratto al gestore uscente (Molise ambiente) con 15 anni d’anticipo, solo in base ad una sospensione cautelativa e non una definitiva sentenza del consiglio di stato, con la conseguenza economica disastrosa per il Comune e cioè pagare una penale alla stessa pari a 6.500.000 euro, questa lei la chiama legalità? Chiedere Al tribunale di Larino la messa in liquidazione della SEA contro il parere del socio privato (indovina chi è?) Molise ambiente e contro il parere dello stesso collegio sindacale revisore dei conti, questa lei la chiama legalità? Appaltare il servizio dei rifiuti, con aggravio di spese di bando, consulenza, progettazione e commissione, senza avere prima accertato e tentato di attivare la SEA che era lì pronta, questa lei la chiama legalità? Bastava solo passare dipendenti e mezzi sotto la SEA, le autorizzazioni (caro ex sindaco) le aveva tutte il socio privato e cioè la Molise ambiente.

Ma evidentemente, lei aveva altri interessi grazie ai quali trasformare Termoli in Bidontopoli. Mandare a casa gli eletti, tradendo la volontà espressa dagli elettori, facendoci poi governare dall’arroganza dei “trombati”, questa lei la chiama legalità? Lei accusa gli altri di essere ipocriti? Allora mi dica cosa significa elogiare l’ottimo lavoro fatto dai due giovani avvocati Di Vito e Casale che, per la stessa sua ammissione, avevano ridato efficienza all’ufficio legale salvo poi nominare il suo fido Papalepore per difendere il Comune, nei tanti contenziosi contro, in cambio di parcelle stratosferiche che hanno fatto si che il buco economico lasciato in precedenza si allargasse ancora di più, tanto paga pantalone!!

Lei accusa il nuovo sindaco di aver commesso il gravissimo reato di revocare l’incarico degli esterni: Vergalito, Giacintucci e Guazzo, causando così un’enorme perdita professionale ed umana per l’ente e per i cittadini!! Caro dott. Greco, non mi risulta che il Vergalito abbia lasciato alcuni segni tangibili durante il suo soggiorno (a spesa nostra) presso l’ente da lei guidato, nè prima quando era parcheggiato all’ufficio innovazione (di che?) nè dopo quando gli era stato affidato il settore ambiente. Ad onor del vero, però, egli era talmente professionale al punto di comunicare di aver comminato alla Team una multa da 60,000 euro della quale, però, stranamente non risulta traccia negli atti ufficiali!!.

Giacintucci, invece, fu chiamato come consulente esterno per la PM ma di fatto coordinava attività e agenti, aveva un suo ufficio all’interno del comando (non si poteva) e usava i mezzi di servizi (a spesa nostra). Per quanto riguarda Guazzo, invece, meglio stendere un velo pietoso sopra. Vedrai caro ex sindaco che i cittadini di Termoli si faranno una ragione della grave perdita di costoro.
 
Egregio dott. Greco, nessuno aveva complottato per rimandarla a casa. Lei si è rimandato a casa da solo! Le sue due finte dimissioni non erano contro Montano, Vitagliano, Di Brino, Del Torto e Iorio ma erano contro la sua stessa coalizione di centro sx che (governava?) insieme a lei!! Infine, caro dottor Greco, avrei tanto desiderato che il sindaco Greco (durante il suo mandato) difendesse i due dipendenti (con famiglie alle spalle) De Santis Valterio e Soliman Aly con lo stesso vigore, passione, feroce e determinazione con la quale sta difendendo oggi i suoi fedelissimi collaboratori pagati da noi!! Certo, però, che Lei ha un coraggio e una bella faccia tosta a parlare ancora di legalità! Permettimi di dirle: ha perso l’ennesima occasione  per tacere!!

Aly Soliman