I Nuovi eroi alla ribalta della politica termolese. Da “Le interviste fantasiose” di Saverio Metere.
MetereSaverioUTunnelTERMOLI – Siamo alle solite. Non appena il 
conducente in cassetta si distrae, le truppe cammellate dei partitini, Movimenti politici e gruppi non bene identificati saltano sui loro destrieri e lo inseguono.
Succede sempre in politica. Per ogni condottiero si esegue questa prassi: il primo anno di governo il popolo lo” studia” per vedere le sue intenzioni; il secondo comincia a sellare il proprio… destriero e il terzo passa all’attacco.

Così, d’altra parte, accade anche nella politica nazionale: Renzi subisce lo stesso stress. In questa legislatura ci sono i 5 Stelle che premono per entrare e sfilargli la poltrona da sotto il sedere. Si considerano dei puri pensando di avere  nel loro DNA la legalità. E compiono azioni importanti: restituiscono parte degli stipendi, fanno dimettere chi non è d’accordo, ecc… È, insomma un film dejà vu, diverso ma sempre uguale al precedente! E il popolo lo segue con un certo interesse aspettando la fine della pellicola.
A loro si aggregano degli aficionados, malati di bullismo anagraficoche pensano di  recuperare la passione rivoluzionaria della giovane età aggregandosi a questi nuovi eroi della politica. Sono  Movimenti spontanei, passionari e, il più delle volte, strumentalizzati da questo o da quell’altro gruppo con ambizioni dirigenziali. 

           Gridano, mentre… sparano domande al conducente:
 
           “Rivogliamo il nostro paese, i nostri tramonti sul mare, il nostro Corso con gli alberi e il verde, i nostri trabucchi…abbasso il Tunnel, le piste ciclabili, le multe e tutti i divieti di sosta nel centro…”.
 
           Il conducente cerca di rispondere alle domande.
           Tutto quello che sto facendo è per voi, per Termoli e  i termolesi. Non potete mettere il paese sotto una campana di vetro e fare finta che il progresso non debba esistere”.
           “Ma quale progresso può esserci se si prendono decisioni senza consultarci?”.
           “ Questo è giusto! Ma tenete presente che avete l’arma del referendum che, però, come sapete, è consultivo,  anomalo e non potrà mai decidere se fare o meno il Tunnel. Che non è affatto in discussione.  Il  progetto di massima è stato approvato e fra sei mesi avremo gli esecutivi con tutti i particolari costruttivi”.
           “ Ma come faremo a conoscere bene a cosa andiamo incontro? Cosa ci aspetta?”.
           “Finalmente siete venuti a parlare con me! E’ la prima volta che capita. Io sarò sempre a vostra disposizione. Ma non solo per voi. Faremo delle riunioni nelle quali sarà invitato tutto il popolo e risponderemo a tutte le loro domande. Vi spiegherò tutto”.
           “Ma il popolo vuole il Referendum!”.
           “Non ho mai detto di no al Referendum! Ma io devo pensare anche alle spese che i termolesi dovrebbero sostenere per svolgere questa operazione. Sono 180 mila euro che vanno fatte uscire dalle loro tasche . E che ci possiamo risparmiare.
           “Il tunnel costa molto di più!”. 
           “I termolesi non tireranno fuori un centesimo: 5 milioni sono fondi regionali e gli altri 14 sono affidati ad un gruppo di privati con un projet financing.  Il problema che voglio sottoporre a questo paese è quello di una verariqualificazione urbana”.
           “ E cosa centra il Tunnel in questo progetto”.
           “Vedo proprio che non avete affatto chiaro il problema. Il progetto di cui sopra è imperniato tutto sulla sua costruzione.  Un intervento che risolverà il problema del traffico cittadino, delle soste, del flusso di macchine che invadono la città, specialmente per tre, quattro mesi all’anno”.
           “Scusa, ma noi un parcheggio ce l’abbiamo già ed è sempre vuoto!”.
           Quello di Via Campania è nato male: è di difficile accesso e non è minimamente  evidenziato. Penseremo a recuperare anche quello che comunque è stato eseguito per assorbire il traffico locale”.
          MetereUTunnel “E il Tunnel, a che cosa serve il Tunnel?”.
           “Oltre a convogliare tutto il traffico Nord-Sud delle Autostrade d’accesso al paese, è fornito di un parcheggio che insieme a quello del Pozzo Dolce, arriva a 600 posti macchina”.
           “Solo per questo?”.
           No! Col rifacimento della Vecchia Villa Comunale, e i nuovi interventi sul costone del Piano di S. Antonio, ci sarà finalmente il ricongiungimento del Piazzale con la Via Colombo. Saranno eseguiti una serie di servizi, un teatro all’aperto, uno spazio riservato a verde attrezzato per i bambini, ecc…
           Tutto ciò, servirà  a convogliare, finalmente la gente da sopra a sotto e a far diminuire la densità del passeggio serale per il Corso Nazionale. Sarà, perciò, effettuata quella fusione dei due livelli che ha diviso sempre Termoli in due:  il Corso e la zona della Via Colombo,  completamente avulsa e abbandonata, che oggi si anima solo in particolari serate aggregative durante l’estate.
           Insomma, voglio dare alla città un volto nuovo che prescinda – come è stato fatto in tutte le altre amministrazioni – dalla sola costruzione di case, palazzi, villette per ricchi. Voglio modificarla senza trascurare  la Vecchia Termoli.”
           “Ma il Tunnel passa nel Borgo Antico!”.
           “ Non è affatto vero! Mi meraviglio di voi che dite di conoscere il progetto. Anche questo va spiegato ai termolesi. Il tunnel passa sotto Via Roma, appena tangente e ad una distanza notevole dalla cosiddetta “scarpata”. E non si vede! Non c’è nessun impatto col Centro Storico né col Borgo Antico!
           Io vi chiedo solo  d’aver fiducia!
E vi restituirò,  dopo tanti anni d’inattività urbanistica e di edilizia selvaggia, qualcosa che le nuove generazioni ameranno come la loro “nuova” città, una Termoli costruita con l’esperienza e le tradizioni dell’antica Buca. E Consentitemi l’ultima innocente battuta: facendo un semplice,  innocente e invisibile BUCO!
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Saverio Metere
Saverio Metere è nato a Termoli il 23 settembre del 1942. Vive e lavora a Milano dove esercita la professione di architetto libero professionista. Sposato con Lalla Porta. Ha tre figli: Giuseppe, Alessandro, Lisa. Esperienze letterarie. Oltre ad interventi su libri e quotidiani, ha effettuato le seguenti pubblicazioni: Anno 1982: Lundane da mazze du Castille, Prima raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1988: I cinque cantori della nostra terra, Poeti in vernacolo termolese; anno 1989: LUNDANANZE, Seconda raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1993 da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume primo); anno 1995: da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume secondo); anno 2000: I poeti in vernacolo termolese; anno 2003 (volume unico): Matizje, Terza raccolta di poesie in vernacolo termolese e Specciamece ca stá arrevanne Sgarbe, Sceneggiatura di un atto unico in vernacolo termolese e in lingua; anno 2008: Matizje in the world, Traduzione della poesia “Matizje” nei dialetti regionali italiani e in 20 lingue estere, latino e greco.

1 commento

  1. ‘U suvirchie rompe ‘u cupirchie
    … e perché per fare tutto questo dobbiamo regalare pezzi di città ad un costruttore? Non potevamo fare le cose gradualmente, cominciando dai parcheggi, sistemare la piazza facendola diventare un giardino, riqualificare il “pidocchietto”, rivedere semplicemente la viabilità e rendere pedonabile tutta l’area ottocentesca, con un progetto condiviso ed integrato nella storia di Termoli…lasciando perdere un BUCO completamente avulso da quello che ci circonda?
    Il conducente a queste domande, rimase interdetto e dopo qualche attimo rispose: ” Hi so’ Ellenico e perciò songhe sempre assaje secure: hé p’a Tèrmele sua!”