TERMOLI – Il Comune presenta il “conto” di 20 mila euro di Tarsu allo stabilimento balneare sul lungomare nord e il titolare risponde con ben due ricorsi tributari al Giudice di Campobasso, che vince uno dietro l’altro, e all’amministrazione non resta altro che rifare i conti e tagliare le cartelle di ben 15 mila euro. La tassa da pagare si riduce “magicamente” a 5 mila euro.
“Se non mi fossi imputanto e non avessi contestato la somma stratosferica che mi era stata chiesta, sicuro delle mie ragioni, a quest’ora avrei dovuto pagare i 20 mila euro per 5 anni di conguaglio tarsu per un lido aperto solo tre mesi l’anno“.
A parlare è Luigi Napolitano, titolare de “Il Panfilo” di Termoli, tra i più frequentati stabilimenti della città e fondatore dell’associazione nazionale dei balneatori pertinenziali. Napolitano, che ha ricevuto l’ennesima esosa cartella anche nel 2013, sta valutando un nuovo ricorso tributario con il suo legale.
La commissione molisana ha stabilito la stagionalità dell’attività balneare per cui la tassa sulla spazzatura dovrà essere pagata in riferimento ai mesi di produzione dei rifiuti e non per tutto l’anno come, al contrario, calcolato dal settore comunale. Di conseguenza alle diverse cartelle è data una bella sforbiciata.
L’amministrazione Di Brino sulla questione Tarsu nel 2011 ha sottoscritto anche un accordo con la categoria effettuando dei ribassi su un’annualità, ma Napolitano ha risolto con i due ricorsi alla Commissione tributaria. Intanto dall’amministrazione di via Sannitica è giunta una nuova “batosta” per l’intera categoria: l’anticipo del 2 per cento sui canoni demaniali dal 2014 al 2020. Si tratta di una grossa somma che i gestori balneari, soprattutto dei lidi più grossi e, dunque, più costosi, non possono sostenere in un solo colpo.
“Anticipare i canoni fino al 2020 non è cosa da poco – ha proseguito Napolitano -, bisogna avere la disponibilità di fondi in contanti. Nel 2020 poi ci sarà la sospensione di tutte le concessioni rilasciate agli operatori. È una vicenda controversa ma su questo chiederemo un incontro con il Comune”.
