La Conferenza stampa
TERMOLI – Boicotteremo gli ospedali “Cardarelli” di Campobasso e “San Timoteo” di Termoli. Ci rivolgeremo a quello di Vasto e procureremo un serio danno economico all’Asrem del Molise se non riattiveranno l’Emodinamica al “San Timoteo“. Il presidente dell’associazione dei cardiopatici “Cuore Molisano”, Liberato Di Felice, non fa sconti a nessuno e annuncia battaglia su tutti i fronti se il servizio salvavita nell’ospedale di Termoli dovesse chiudere i battenti in via definitiva. Il rappresentante dei malati di cuore ha tenuto ieri mattina una conferenza stampa dopo avere raccolto le preoccupazioni in città e nei paesi dell’hinterland costiero.

Presente all’incontro anche il presidente del consiglio comunale Alberto Montano che ha annunciato tra breve un consiglio comunale aperto sulla questione sanità. Di Felice, però, ha declinato l’invito perchè amareggiato per le vicissitudini patite per l’ottenimento dello spazio pubblico in Piazza Monumento in occasione della prima giornata del cardipatico.

Per quanto riguarda il piano di riassetto della sanità in Basso Molise, Di Felice non ha lesinato critiche al vetriolo. “La situazione è grave – ha proseguito – perché raggiungere il “Cardarelli”, che dista oltre 60 minuti di auto, vuol dire, per una persona affetta da infarto, arrivare morta. Questi amministratori non si rendono conto che in questo modo saranno i responsabili della vita e della morte della gente”. E’ stato durissimo Di Felice, ricordando che ad aprile l’associazione aveva presentato una querela in Procura a Larino inerente proprio le responsabilità degli amministratori regionali e dei vertici dell’Asrem sulla chiusura dell’emodinamica, e in particolare sull’interruzione di pubblico servizio derivante.

Mi auguro che la Procura voglia ascoltarmi su questo aspetto – ha proseguito – visto che sono pronto a dire la mia su questo piano che non tiene conto delle esigenze di salute della popolazione mentre assicura posti letto a strutture private convenzionate che hanno reparti doppioni e triploni rispetto agli ospedali pubblici. In pratica si preferisce tagliare il pubblico e lasciare intatte strutture convenzionate, in cui operano emeriti specialisti. Questo è semplicemente vergognoso ed inaccettabile e mi chiedo come la politica possa avallarlo”. Dai cardiopatici si eleva un vero e proprio grido d’allarme su quanto sta accadendo al “San Timoteo” di Termoli e al “Vietri” di Larino.

Come mai – si è chiesto Di Felice – vengono permessi interventi di rilievo in cliniche private convenzionate concentrate nel Medio Molise, dove non c’è una Rianimazione, e poi si penalizza il “Vietri” in ambito chirurgico perché non ha una Rianimazione aperta? Qui bisogna fare chiarezza fino in fondo e non demagogia. Il Basso Molise deve essere potenziato, non sguarnito dei livelli minimi di assistenza con la scusa dei reparti doppione, lasciando però aperte strutture private convenzionate nel campobassano con reparti uguali al “Cardarelli”. Non è più ammissibile”.

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