La sede del CosibTERMOLI _ Che fine ha fatto la videosorveglianza al Nucleo Industriale? All’indomani dell’urlo disperato di imprenditori “indignados” decisi a “farsi giustizia da se” ovvero sorvegliare la propria azienda con ronde organizzate tra gli operatori delle diverse ditte presenti nel polo produttivo, nulla sembra cambiato. Questa zona ormai è terra di nessuno hanno detto in molti. Il sistema è fermo al palo da almeno un anno, le aziende ormai sono in forte difficoltà anche a seguito dei furti subìti ed i titolari cercano di difendersi con telecamere installate privatamente.

Il malcontento, comunque, serpeggia tra i titolari dei capannoni e gestori di imprese ed ora con la decadenza del consiglio di amministrazione della NetEnergy a seguito delle dimissioni del Presidente Vittorino Facciolla e del Consigliere di Amministrazione Alessandro Di Labbio, già consigliere provinciale e comunale di Campomarino, tutto sembrerebbe arenato. Un brutto momento per le aziende che, in questo modo, possono dimenticarsi del sistema curato dal Consorzio almeno per i prossimi mesi.

Il “grande fratello” avrebbe dovuto essere operativo già da tempo attraverso convenzioni con la vigilanza privata che avrebbe dovuto monitorare nelle ore notturne le telecamere e verificare eventuali movimenti sospetti. Ma a mettere i “bastoni tra le ruote” al progetto, secondo testimonianze raccolte tra diversi imprenditori del Valle Biferno, sarebbero state alcune aziende chimiche le quali avrebbero detto chiaramente “no” all’impianto di videosorveglianza davanti le loro fabbriche in zona così da tenere sotto controllo il via-vai di mezzi in entrata ed uscita dalle stesse.

Una vicenda che ha lasciato sconcertato più di qualche imprenditore che, al contrario è convinto della validità del sistema per scongiurare i furti e bloccare le eventuali persone sospette già dal loro arrivo nella zona industriale. “Questo progetto era importante a livello preventivo e non successivo al reato _ hanno dichiarato alcuni gestori di capannoni industriali della zona _. Attraverso le diverse telecamere in funzione 24 ore su 24 si ha un controllo di tutto il nucleo e dei mezzi in arrivo ed in partenza. In questo modo qualsiasi estraneo si sarebbe potuto intercettare subito“.

In ogni caso il progetto, secondo diversi imprenditori contattati: “rischia di finire a tarallucci e vino come tante altre cose in Italia ed in particolare in questa regione“. Sono, dunque, tutti sul piede di guerra contro l’immobilismo del Consorzio industriale accusato di fare ben poco per gli insediamenti ancora presenti del polo produttivo. “Qualche anno fa c’erano imprenditori che erano intenzionati ad investire in questa zona _ hanno concluso i titolari di ditte _, ma ora non c’è nessuno interessato a lotti. Quelli che ci sono riescono a malapena a sopravvivere”. La situazione nel Valle Biferno è drammatica. Le imprese chiudono i battenti mese dopo mese e nulla cambia per incentivare nuovi insediamenti ad sbarcare a Termoli. E pensare che questo consorzio era il fiore all’occhiello dell’intera regione“.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa