CAMPOBASSO _ Tra gli argomenti all’ordine del giorno del consiglio provinciale di Campobasso convocato per martedì 12 gennaio 2010, è stata inserita la deliberazione consiliare proposta dalla sottoscritta, avente ad oggetto “Attuazione del principio di pari opportunità – Proposta di integrazione e modifica degli artt. 1, 9 e 18 dello Statuto della Provincia di Campobasso”. E’ l’occasione per dare un segnale inequivocabile di grande sensibilità e concretezza politica, a prescindere dai colori e dagli schieramenti, e di rappresentare un esempio positivo anche per altri enti ed istituzioni, codificando, finalmente, scelte che dovrebbero appartenere ormai al comune sentire, tanto da trovare spazio nel Testo Unico degli Enti Locali, il quale dispone che “Gli statuti comunali e provinciali stabiliscono norme per assicurare condizioni di pari opportunita’ tra uomo e donna ai sensi della legge 10 aprile 1991, n. 125, e per promuovere la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali del comune e della provincia, nonche’ degli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti”.

Come incisivamente affermato nell’ordine del giorno approvato dal consiglio provinciale all’unanimità già a dicembre 2007, infatti, “un ruolo fondamentale nel cammino per conseguire la parità tra donne e uomini, secondo la Comunità europea, è affidato alla governance, cioè ai governi ed alle istituzioni.

In tal senso, è essenziale l’impegno non solo ai più alti livelli politici, ma anche in tutte le istituzioni e gli enti locali che, per la loro prossimità al cittadino, hanno maggiore capacità di sollecitare e promuovere i cambiamenti”. Non può che apprezzarsi la tempestività degli organi preposti nel porre l’argomento all’ordine del giorno del consiglio. L’auspicio è quello della condivisione da parte dell’assise consiliare attraverso un confronto corretto e sereno nel merito delle scelte proposte, simili a quelle di tanti altri consigli provinciali e comunali, senza pregiudizi personali o politici e senza frapposizione di ostacoli formali e burocratici per dilatare i tempi o rinviare una decisione già matura e coerente ai tempi che viviamo.

Annamaria Macchiarola

Articolo precedenteConsiglio regionale: bocciata pregiudiziale di Petraroia. Assemblea ferma per oltre 5 ore
Articolo successivoSei negozi chiudono al San Nicola ed aprono nel centro di Termoli