Video intervista.
Non possiamo far finta di dimenticare che alcune componenti importanti non hanno partecipato alla consultazione e che, all’interno della stessa coalizione, qualche voce stonata vada sollecitamente riassorbita nella previsione del risultato finale che, mai come ora, si può e si deve ottenere: ribaltare cioè un sistema di potere superato dalla storia e dagli eventi, una cultura familistica della politica che ha sottratto al Molise ogni speranza di presente e di futuro. E’ una responsabilità che fa carico innanzi tutto al vincitore delle primarie, il quale deve dimostrare capacità di aggregare, di fare sintesi, di saper mediare, ascoltare e decidere, perchè la riuscita di questa esaltante avventura è stata consegnata nelle sue mani dai circa 19 mila cittadini che hanno espresso il voto. Ma c’è un altro nodo che va sciolto con l’urgenza che i tempi ristretti impongono, nella chiarezza e senza infingimenti. Sembra ormai acquisito il criterio adottato per la formazione del listino maggioritario del centro destra che vedrà candidati i segretari politici dei maggiori partiti di quella coalizione.
Tra questi figurano il coordinatore regionale di F.L.I. e quello dell’U.D.C. E’ di tutta evidenza che ciò costituisce una anomalia tutta molisana, se è vero come è vero che le due formazioni partitiche sono indiscutibilmente forze di opposizione e come tali distanti dal PDL e dalla maggioranza di Governo. E’ quindi altrettanto evidente, in una logica di coerenza e di linearità, che esse non possano territorialmente tenere atteggiamenti ed alleanze “contro natura”. Ma di tanto dovranno rendere conto al loro elettorato ed ai molisani tutti che guardano con interesse a quelle formazioni anche nella prospettiva, concreta, del superamento dell’attuale sistema elettorale. Chiarezza, coerenza e linearità dei comportamenti sono virtù apprezzate, ma purtroppo sempre più rare. Attendiamo fiduciosi gli eventi.
Auguri al Molise.