Antonio Di Pietro
CAMPOBASSO – In merito alla sospensione di Michele Iorio dalla carica di consigliere alla Regione Molise e alle conseguenti e immediate lamentele circa un fantomatico accanimento personale e giudiziario nei suoi confronti, occorre fare alcune precisazioni al fine di ristabilire la verità dei fatti. Il provvedimento è giunto a seguito della condanna in primo grado ad un anno e sei mesi per abuso d’ufficio nella vicenda Bain & Co. Detto questo, esiste una normativa in base alla quale Michele Iorio non avrebbe dovuto candidarsi. Teniamo a chiarire che quanto accaduto è dovuto alla semplice, seppur tardiva, applicazione della legge che noi più volte abbiamo sollecitato. Ecco perché siamo stupiti che il provvedimento sia giunto soltanto ora.

Ci saremmo infatti aspettati una presa di posizione già qualche tempo fa, prima delle elezioni regionali, quando proprio noi, attraverso un esposto al Tribunale di Campobasso a firma di Cristiano Di Pietro, avevamo sollevato la questione chiedendo l’applicazione del decreto legislativo n. 235/2012 sull’incandidabilità e sul divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo in seguito a sentenze di condanna per delitti non colposi. Certo, possiamo immaginare che Michele Iorio non sia d’accordo con la normativa e che la contesti, ma non si parli di attacchi personali e persecuzioni giudiziarie ai danni di una vittima innocente.

Insomma, non facciamone una tragedia! Non siamo certo noi a dover dire se Iorio è o non è colpevole, sono ben altri gli organi che dovranno stabilirlo. Se l’ex governatore sarà in grado di dimostrare presso le sedi opportune la sua innocenza potrà sempre rientrare come consigliere di opposizione nell’assise regionale. Diversamente, continueremo a fare a meno di lui.

Gruppo regionale IdV Molise

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2 Commenti

  1. Senza voler esprimere giudizi in merito alla sospensione dell’ex governatore Iorio dalla carica di consigliere regionale se è vero che l’interessato, in questo periodo di sospensione, prenderà anche un’indennità da consigliere sospeso vale a dire una specie di disoccupazione per gli eletti congelati… non meravigliatevi se un pensionato da seicento euro al mese non riesce a capire certe “battaglie politiche”, vi considera tutti uguali ( = Casta), capaci solo di fare chiacchiere, chiacchiere e chiacchiere e vota……Grillo!