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COLLETORTO _ “MI kA EL” in ebraico significa chi è come Dio, è il nome dell’arcangelo che è stato mandato da Dio a combattere e cacciare dal paradiso gli angeli ribelli. Il suo nome ricorda l’unicità di Dio, la sua Eternità, il suo Amore: nelle tre volte in cui appare nel Primo Testamento, precisamente nel libro di Daniele (10,13.21; 12,1), Michele è indicato non a caso come il difensore del popolo ebraico e il capo supremo dell’esercito celeste che sta dalla parte dei deboli e dei perseguitati: “Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro” (Dn 12,1). Arcangelo perchè ha avuto una missione da Dio, così l’altro arcangelo, Gabriele (Forza di Dio) è stato mandato da Dio ad annunciare la nascita di Giovanni Battista e la nascita di Gesù; Raffaele (medicina di Dio) l’Arcangelo compare nel libro di Tobia come accompagnatore nel viaggio del giovane Tobia e come portatore di salvezza al vecchio padre cieco. La festa di San Michele è strettamente legata alle apparizione dell’arcangelo sul monte del Gargano. Il santuario di monte sant’Angelo era uno dei più importanti santuari della cristianità medioevale. Papi, imperatori, re, regine, santi, pellegrini, peccatori, tutti hanno fatto visita alla grotta dell’arcangelo San Michele. Nel 1221 circa anche il santo poverello d’Assisi, volle venerare il santo luogo. Si racconta che Francesco non vi entrò perchè considerava quel luogo troppo sacro e non sentendosi degno di entrare, si fermò in preghiera e raccoglimento all’ingresso, baciando la terra e incidendo su una pietra il segno di croce in forma di “T” (Tau). La festa dell’arcangelo, dunque, ci ricorda la grandezza di Dio, la sua bellezza e la Verità che sempre va cercata e fatta propria.

Così il papa, nel recente viaggio in Cecoslovacchia ha voluti ribadire l’impegno cristiano ad essere credenti credibili: “C’è oggi bisogno di persone che siano “credenti” e “credibili”, pronte a diffondere in ogni ambito della società quei principi e ideali cristiani ai quali si ispira la loro azione. Questa è la santità, vocazione universale di tutti i battezzati, che spinge a compiere il proprio dovere con fedeltà e coraggio, guardando non al proprio interesse egoistico, bensì al bene comune, e ricercando in ogni momento la volontà divina” .

Gli arcangeli ci proteggono in questo cammino, in modo particolare per coloro che hanno cariche ed impegni politici, sociali ed economici: “Non basta infatti apparire buoni ed onesti; occorre esserlo realmente. E buono ed onesto è colui che non copre con il suo io la luce di Dio, non mette davanti se stesso, ma lascia trasparire Dio” (Benedetto XVI). Parole che in un certo qual modo smuovono le coscienze e esigono da tutti il rispetto e l’onesta di una vita nella carità e nella Verità.

La preghiera al principe della milizia celeste per la protezione della nostra comunità di Colletorto Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca. A te voglio cantare davanti agli angeli, mi prostro verso il tuo tempio santo. Rendo grazie al tuo nome per la tua fedeltà e la tua misericordia. Nel giorno in cui t’ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza. Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra quando udranno le parole della tua bocca. Canteranno le vie del Signore, perché grande è la gloria del Signore.

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