Vorrei innanzitutto rispondere pubblicamente alle numerose richieste che mi sono pervenute che non esiste un test o una “analisi” del sangue o delle urine che a concentrazioni così basse di derivati alogeni degli idrocarburi-(leggasi trialometani), possa determinarne la quantità e soprattutto il parametro clinico di riferimento patologicodella concentrazione; insomma per essere chiari non è possibile fare le analisi per quantificare la concentrazione di questi prodotti nei liquidi e tessuti umani;almeno non a questi livelli di scarsa concentrazione della sostanza.
Tornando brevemente all’argomento trialometano in effetti la filtrazione o il trattamento dell’acqua con carbone , prima della clorurazione riduce effettivamente la produzione di idrocarburi clorurati, infatti essi si formano, anche e non solo, con la clorazione quando aumenta la eccesivamente la concentrazione di materia organica ( tutta la materia organica:virus,batteri, eccesso di materiale da decomposizione di esseri viventi etc.) ,un esempio potrebbe essere la moria di pesci del lago di Gurdialfiera , mentre mi rifiuto di pensare e dar seguito alle voci di strada (senza prove) secondo le quali tali idrocarburi , comunemente presenti nei rifiuti tossici,siano state sversate illegalmente nelle acque di superfice che alimentano l’acquedotto del Liscione.
Quindi nel nostro caso, si suppone che qualcosa deve aver impedito la decantazione e la filtrazione dell’acqua prima della clorazione e dell’immisione nella rete idrica. Ai fini della valutazione sugli effetti che queste sostanze hanno sulla salute umana,poichè gli idrocarburi alogenati sono estremamente solubili nei lipidi(grassi) essi sono rapidamente assorbiti dopo ingestione e per contatto con le mucose(boccale,nasale,anale, vaginale e agli occhi) ragion per cui si sconsiglia l’uso dell’acqua per scopi: potabile e di igiene personale. L’esposizione transitoria a importanti concentrazioni potrebbe provocare irritazione degli occhi,del naso,della bocca e gola,della vagina non particolarmente accentuati e proseguire con senso di pesantezza al capo,un pò di nausea e vomito ,cefalea e qualche capogiro,questi sintomi tendono a scomparire rapidamente dopo poche ore dal contatto ciò contribuisce a tranquillizzare tutti coloro che nei giorni scorsi avessero assunto l’acqua ed avessero avuto una simile sintomatologia,tra l’altro molto generica e comune a tantissime altre patologie soprattutto di stagione; essi sintomi derivano dall’interessamento del sistema nervoso.
Gli effetti tossici ritardati sono nausea ,vomito,dolore addominale ,diarrea ,essi possono comparire 2-3 giorni dopo l’ingestione e sono dovuti all’interassamento epatico(fegato) e renale e l’interessamento di tali organi si può facilmente evidenziare con le prove di funzionalità di questi organi . Discorso a parte va fatto per l’esposizione prolungata ,poichè è stata dimostrata la cangerogenità sugli animali di queste sostanze e rilevata una correlazione tra la clorurazione dell’acqua e l’incidenza del canro del colon,del retto e della vescica (Menzer 1991).
Da quanto brevemente esposto mi sentirei di escludere che a causa di quanto accaduto vi siano stati casi di intossicazioni acute ma allo stesso tempo ritengo assolutamente importante a causa della cangerogenicità dei derivati alogeni porre tutte le attenzioni possibili al fine di tenere molto sotto i valori di legge le concentrazioni di queste molecole . Ancora una volta la scarsa attenzione che noi diamo all’ambiente è stata pagata a grave prezzo dalla popolazione che avrebbe potuto avere conseguenze inimaginabili ed si evidenzia la mancanza degli antidoti da mettere in campo da parte delle istituzioni di fronte a queste prevedibili emergenze non riescono a mettere in campo strategie per prevenirle . La domanda più semplice da porre ,al di fuori della scontata ottica mirante al fortuito guasto delle pompe,perchè il lago di Guardialfiera è così eccessivamente ricco di fauna ittica (materiale organico)? E’ presente fauna ittica competitiva(pesci predatori)? Perchè è presente da qualche mese una moria di pesci che determina sicuramente un aumento di materiale organico marcescente? etc. ETC.
Dott. Giancarlo Totaro
Specialista Patologo Clinico