CAMPOBASSO _ IL COMITATO ACQUA PUBBLICA MOLISE INTERVIENE SULLA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE E CHIARISCE LA PROPRIA POSIZIONE. In primavera i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi sui referendum contro la privatizzazione dell’acqua. Questo appuntamento è frutto della straordinaria mobilitazione di 1.400.000 cittadini (9.000 in Molise), che hanno sottoscritto i quesiti referendari. L’approvazione del decreto Ronchi nel novembre 2009 è solo l’ultimo provvedimento che tende a mercificare i beni comuni, tra cui l’acqua. Anche in Molise da mesi è attivo il Comitato Acqua Pubblica Molise, che in questi anni è stato tra i promotori della legge di iniziativa popolare, depositata in parlamento nell’aprile 2007 e in seguito è stato impegnato nella raccolta firme per i quesiti referendari.

Dal 1999 opera l’Azienda Speciale regionale Molise Acque (azienda di diritto pubblico, istituita con Legge regionale n. 37/1999), con compiti di captazione, gestione delle reti e degli impianti. La distribuzione invece, così come stabilito dalla Legge regionale n. 3/1999, è compito dell’ATO (Ambito Territoriale Ottimale), composto dai rappresentati di tutti i comuni molisani e delle due province. Nel 2006 il Consiglio regionale del Molise ha approvato una modifica alla legge n. 37/99, la quale testualmente recita: “ L’acqua è una risorsa primaria essenziale alla vita. La disponibilità e l’accesso universale all’acqua sono obiettivi da perseguire in quanto garanzia di un diritto inalienabile. La conservazione della risorsa acqua va perseguita anche a beneficio delle generazioni future, che hanno diritto ad un ecosistema equilibrato. In funzione del preminente interesse generale per un servizio pubblico essenziale, con situazioni di monopolio naturale, la Regione Molise si predilige la gestione interamente pubblica del servizio idrico integrato e la partecipazione popolare alla stessa” (Legge regionale 28/2006). Nel 2009 (Legge regionale n. 8) la Regione Molise ha abolito l’ATO, avocandone a sé i compiti tramite il settore Schemi Idrici dell’Assessorato regionale ai Lavori Pubblici. Il Comitato Acqua Pubblica Molise ritiene innanzitutto che la Regione Molise debba attribuire i compiti, precedentemente svolti dall’ATO, all’Azienda Speciale Molise Acque, modificando anche gli Organi dell’azienda, allargandoli alla partecipazione dei comuni, dei cittadini e dei lavoratori dell’azienda stessa.

Inoltre crediamo che la proposta di Legge regionale presentata dai consiglieri D’Alete, Bonomolo, Natalini, Pangia, Leva, Ottaviano non solo non tiene conto della modifica già apportata dalla Legge regionale 28/2006 alle finalità e compiti dell’Azienda Speciale Molise Acque, ma alla luce dei provvedimenti governativi (Legge Ronchi n. 166/2009) non garantisce nessuna tutela da eventuali processi di privatizzazione.

Il Comitato invita tutti i consiglieri regionali a rendere pubblica l’adesione al referendum, dichiarando di votare 2 SI, per scongiurare i danni di un’eventuale privatizzazione (aumenti delle tariffe, diminuzione degli investimenti…) e perché, come si dice nel testo della Legge regionale 28/2006, la Regione si è già espressa sulla modalità di gestione del servizio idrico integrato nel Molise. Una volta raggiunto il risultato, chiediamo alle Istituzioni competenti che il Comitato sia incluso in un gruppo di lavoro con l’obiettivo di giungere ad una nuova proposta di legge, che abbia le sopraccitate finalità e che sia in linea con una gestione pubblica e partecipata del servizio idrico integrato.

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