LARINO _ Circa due mesi fa i vertici della ASREM in pompa magna vennero a Larino ad illustrare l’Atto Aziendale, una “cagata” (i lettori perdonino la volgarità) che ancora una volta non ha affatto chiarito come debba essere riorganizzata la sanità molisana.

 

Prova ne siano la confusione ingenerata nel sistema e l’ultimatum dato dal Governo nazionale al Presidente/Commissario ad acta, Iorio, per fornire una proposta chiara e credibile di piano di rientro entro la fine di questo mese, pena la revoca dell’incarico commissariale per la sanità secondo quanto stabilito all’art. 2, comma 84 della Legge 191/2009 che, altresì, all’art. 2, comma 79 lettera a) recita:  oltre all’applicazione delle misure previste dall’articolo 1, comma 174, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, come da ultimo modificato dal comma 76 del presente articolo, in via automatica sono sospesi i trasferimenti erariali a carattere non obbligatorio e, sempre in via automatica, decadono i direttori generali, amministrativi e sanitari degli enti del servizio sanitario regionale, nonché dell’assessorato regionale competente. E viene perciò da chiedersi: “cosa stanno lì a fare i vari Percopo, Testa, Paglione, Fagnano? cosa sta lì a fare l’assessore Passarelli?”

La figura di quest’ultimo è davvero emblematica nel dipingere il quadro dell’efficacia della nostra classe dirigente: cadono le braccia al pensiero che un magistrato in pensione percepisca, per non far niente in sostanza, un compenso di circa 120.000,00 Euro annui, mentre una gestante senza lavoro e con il marito operaio è costretta, a causa delle inaudite liste di attesa, a dover pagare 100,00 Euro per ogni visita ginecologica il più delle volte non fatturata.

Altrettanto vergognose sono le reiterate menzogne che il Presidente Iorio tenta ancora di propinare ai molisani quando, con una faccia genuinamente di bronzo, dichiara che fino a quando ci sarà lui non verrà chiuso nessun ospedale pubblico o privato nella regione. Ma di strutture ospedaliere che abbiano le porte aperte mentre all’interno non vi sono più i reparti, gli ambulatori ed i servizi essenziali cosa accidenti se ne debbono fare i cittadini? Eppure è  proprio questo il diabolico progetto che Iorio sta attuando negli ospedali di Agnone, Larino e Venafro (ed in parte anche nel S. Timoteo di Termoli e nel Cardarelli di Campobasso) non per riorganizzare il sistema sanitario, non per dare una sanità di qualità ai molisani, né tanto meno per eliminare gli sprechi ma solo e semplicemente per salvare se stesso dall’essere esautorato a dimostrazione di quanto fallimentare sia stata la sua gestione da governatore del Molise.

Una gogna per lui inaccettabile perché inflitta, peraltro, da un governo del suo stesso colore politico al quale il senatore Di Giacomo, insieme all’onorevole De Camillis, a Roma vota la fiducia e in Molise rivolge strali tentando di aizzargli contro i molisani che, al contrario, hanno ben compreso chi siano i responsabili di una tale disastrosa situazione che proprio lui ha ampiamente contribuito a determinare da assessore alla sanità. Va ricordato, comunque, al senatore Di Giacomo che il Comitato per la difesa dell’Ospedale Vietri di Larino ha portato la protesta fin sotto le finestre di Palazzo Madama, fin dentro la commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale!

Ma alla politica, così presa dalla conta delle “schegge impazzite” che volteggiano nei palazzi (33 di qua, 75 di là, 5 che vanno a destra, 3 che vanno a sinistra), così allegramente impegnata a sperperare denaro pubblico in auto blu e sedi distaccate (ultima la sede distaccata per il Presidente del Consiglio Regionale Picciano a Termoli), così amorevolmente dedita ad allestire interi reparti ospedalieri al proprio figliolo, al proprio fratello e perché no al proprio cognato, cosa mai può importare se un povero cristo muore perché il 118 non risponde? se una giovane mamma partorisce in ambulanza e perde il proprio bambino? se per fare un esame diagnostico bisogna aspettare più di sei mesi se non anni?

E poi vediamo issati sugli edifici dei nostri Municipi il poster di Sakineh. Quanta ipocrisia! Voi si che sareste meritevoli di lapidazione! Una lapidazione fatta del disprezzo di tutti i cittadini nei confronti di una politica avida, corrotta e parassita.

Infine ci sorprenderebbe, dopo tutto il disastro realizzato nella sanità, che i molisani si sentano offesi se qualcuno paragoni il presidente Iorio a Totò Riina.

Tutto ciò premesso, il Comitato per la difesa dell’Ospedale Vietri di Larino comunica che riprenderà nei prossimi giorni la raccolta delle tessere elettorali ed invita tutti i cittadini elettori a riconsegnarle per gridare forte il nostro: BASTA!!!

Comitato Pro-Vietri Larino

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4 Commenti

  1. L’elettore
    Mi spiegate perchè mai i cittadini dovrebbero riconsegnare le schede elettorali? Perchè dovrebbero rinunciare ad un loro sacrosanto diritto che solo esercitato bene non consente a gente sbagliata di sedere nelle istituzioni, per il loro bene! Oggi accusate l’Onorevole De Camillis di essere colpevole del disastro dell’ospedale di Larino. Ma è la stessa che un dottore componente del comitato ha portato in braccio sul palco durante la manifestazione dei cittadini di Larino e dei paesi limitrofi per chiedergli protezione. Un consiglio! Non create più confusione di quella fin qui prodotta. Non prendete più in giro la povera gente, non lo merita!