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Amoruso con Frattura
TERMOLI _ In questa competizione elettorale da un lato abbiamo un presidente uscente che con alcuni accoliti ha creato un vertice di potere spietato, prepotente e spavaldo a cui è permesso tutto senza alcuna giustificazione. Sono loro che individuano le aziende ‘sane’ che non vanno aiutate, magari perché non sono allineate al loro pensiero, e sono sempre loro che decidono di mantenere in vita, a suon di milioni di euro, le aziende ormai moribonde che però, guarda caso, sono da ricondurre ad “amici” compiacenti. Sono loro che dirottano alcuni milioni di euro, anziché sulla creazione di posti di lavoro e opportunità per giovani disoccupati, sull’acquisto di mezzi navali che stazionano nei porti o li spendono in alta tecnologia per il cablaggio dell’intera regione, progetto che però non è mai stato terminato. Dall’altro lato in questa competizione c’è un giovane professionista che negli ultimi anni ha dimostrato di gestire e amministrare una azienda di servizi, come la Camera di Commercio, con risultati molto buoni, a detta degli stessi impiegati e dei fruitori dei servizi.

Questi fatti dimostrano che l’intera popolazione molisana non vuole essere più amministrata da Iorio, una popolazione che comprende sia persone schierate nel centrosinistra che nel centrodestra. Anzi direi che, persino gli indecisi sullo schieramento da appoggiare, hanno una loro sicurezza: “Non voteremo Iorio”. In questa situazione politica che vive il Molise, va fatto un plauso a colui o coloro che sono stati gli estensori della norma che regolamenta le elezioni regionali, i quali hanno tenuto in considerazione la volontà dell’elettore, il quale potrebbe trovarsi, suo malgrado, a indicare un consigliere di uno schieramento, ma non vuole assolutamente che un presidente tiranno a cui è collegato vada a reggere la sua regione.

Soluzione appropriata è quella del voto disgiunto o come viene chiamato in gergo del voto incrociato, il quale pone al primo posto la libertà di espressione di voto del cittadino. E allora, se si tratta di libertà non dobbiamo avere paura di parlarne! Io, che mi trovo per la prima volta ad affrontare una campagna elettorale e sto trascorrendo le mie giornate direttamente e contatto con i molisani, posso confermare che sul territorio si sta delineando una piccola rivoluzione intellettuale: i cittadini che si ribellano ad una casta di tiranni con una sola arma: “il voto” o diretto o incrociato. Credo che questa sia la sostanza dei fatti, tutto il resto sono chiacchiere.

Gianbattista Amoruso

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4 Commenti

  1. ….
    ma che razza di invito è? se i cittadini sono stanchi di iorio, votassero contro. non bisogna premiare nemmeno i suoi cari assessori, consiglieri, segretrai di partito, presidenti di molise acque, della fin molise, molise dati e chi più ne ha più ne metta. sono tutti al servizio di zio michele. il voto disgiunto a frattura, incasinerebbe solo le carte perchè non si può governare con i consiglieri eletti nell’altro schieramento. facciamo i seri, una volta tanto e votiamo frattura e diamo la preferenza a uno del suo schieramento. basta, tutti quegli altri mandiamoli a casa con il loro presidente che da 10 anni ha impoverito questa regione.

  2. x scritto da… 2ottobre 2011
    Dopo questo invito al voto disgiunto (preferenza al candidato Gianbattista e voto a zio Michele) ho capito perchè il centro DX continua a vincere. Non bastava mettere a capo della coalizione di centro SX un ex militante e ex candidato di Forza Italia, mettere al primo posto del listino un ex militante del centro DX ed ex candidato sindaco di Termoli in nome e per conto della coalizione di centro DX, candidare il figlio del padre senza veri avversari a Termoli per assicurargli l’elezione sicura e provocare l’allontanamento di tanti elettori dalla coalizione di centro SX ……
    Adesso ci mancava solo il voto disgiunto e ……. non spiegatemi che Gianbattista è stato frainteso nel senso che aveva chiesto la preferenza non per se ma per i candidati regionali del centro DX ed il voto per il presidente di centro SX……
    A questo punto uno più uno fa due e tutto il resto sono chiacchiere.