LARINO _ Quando uno, per propria incapacità, è in difficoltà di fronte al nodo ormai giunto al pettine, nella generalità dei casi, cerca di addebitare ad altri le proprie colpe, e, cosa per niente strana, alla fine si convince anche che ha ragione. Cosa per niente strana in un periodo della storia di questo Paese caratterizzato da imbonitori, bugiardi, maneggioni, affaristi, speculatori, affamati, impuniti, approfittatori, tangentisti e, soprattutto, servi e ciarlatani. Prendiamo il caso della sanità per spiegare meglio quello che vogliamo dire e, in particolare, il fatto che il Molise con altre tre Regioni, deve rientrare nella spesa per aver esagerato negli sprechi.

Il Presidente Iorio, un personaggio di livello del Pdl, il partito che governa il Paese con il mitico Berlusconi, di fronte alla decisione del suo mito di non permettere salvataggi al Molise ed alle altre tre Regioni, ma di rientrare con le proprie risorse per abbattere il forte indebitamento accumulato in questi anni, ha pensato bene di spostare il tiro di una gestione fallimentare e di focalizzarlo puntando su Berlusconi ed il Governo centrale.

Soprattutto perché sa che l’unica cosa che può fare è quella di appesantire di nuove tasse i molisani. In questo senso viene facile uno slogan “Con Iorio il Molise ci costa caro”. Facendo appello a Berlusconi e facendo credere che farà la faccia brutta, vuole solo sviare l’attenzione sulla gestione, molto personale e familiare, di quasi dieci anni della Sanità molisana, con un indebitamento crescente che oggi rischia di portare al fallimento questo servizio fondamentale ed alla chiusura degli ospedali. A partire, purtroppo, da quello di Larino, nel momento in cui non è stata presa in considerazione l’unica soluzione possibile per la sua salvaguardia e l’avvio di un ruolo, cioè la sua trasformazione a clinica universitaria. Allo stesso modo di Iorio si comportano il sindaco e il vice sindaco di Larino e lo fanno con l’aiuto del comitato pro Vietri, che ha immediatamente messo in atto una informazione che vuole tentare di spiegare alla gente che il colpevole unico della situazione di Larino è Angelo Miche Iorio, come recita un manifesto posto all’ingresso dell’ospedale.

In questo modo Giardino e Quici e così la tanto onorevole De Camillis non hanno colpe. Eppure questi signori hanno assecondato, in ogni sua decisione, Iorio, e, trovato nel Comitato un lenzuolo utile a coprire le responsabilità del fallimento della sanità e della perdita di ruolo, ormai da tre anni, dell’ospedale di Larino e della sua riduzione ad ambulatorio prima della definitiva chiusura. Un atteggiamento servile quello di Giardino e Quici che ha portato Iorio, grazie anche all’altro atteggiamento del tutto passivo dei vari D’Alete, Bonomolo, Pangia, Totaro e, anche dei Vitaliano, Chieffo, Terzano e, per quel che vale, dei Di Falco, a fare tutto quello che ha fatto per distruggere una realtà.

Questi atteggiamenti e quelli dei sindaci, guarda caso tutti allineati nella Unione dei Comuni del Basso Biferno, sono le ragioni della considerazione che Iorio e i suoi assessori hanno di Larino e del Basso Molise, con la programmazione di insediamenti che, oltre a distruggere il territorio, servono a creare di questo prezioso bene una immagine pessima con la scelta delle industrie chimiche, turbogas, centrale nucleare, biomasse, pale eoliche, campi per i pannelli solari. Scelte che sono nelle mani di speculatori, in mancanza di una programmazione, e si ritrovano nei comportamenti passivi, soprattutto della opposizione, che – è la notizia che arriva oggi – non riesce a far passare una mozione in Regione contro il nucleare, grazie alla fuga di D’Alete e di Romano! Bastava che uno rimanesse in aula e il documento avrebbe ricevuto l’approvazione. Per noi, conoscendo i soggetti, niente di strano.

E’ tutto normale. Tanto la colpa è di Iorio e, per Iorio, la colpa del disastro che vive il Molise, è di Berlusconi. Che questi siano i principali artefici del disastro che vive il Paese ed il Molise è fuor di dubbio, ma è altrettanto vero che pesano fortemente gli atteggiamenti servili di una classe dirigente che non governa Larino e un territorio importante qual è quello del Basso Molise, intenta com’è ad eseguire gli ordini che gli vengono da Iorio e dai suoi più stretti collaboratori.

Larino Viva

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