CAMPOBASSO _ “Se vogliamo davvero raggiungere il risultato di un Sistema Sanitario moderno ed efficiente, che dia servizi quantitativamente e qualitativamente appropriati ai cittadini, dobbiamo partire dalla constatazione del palese sottodimensionamento del Fondo Sanitario Regionale rispetto alle peculiarità orografiche e demografiche del Molise. Una constatazione che deve tramutarsi in una richiesta univoca e forte, fatta da tutto il Consiglio Regionale al Governo Nazionale affinché, a questa regione, con 136 comuni, con una popolazione anziana elevata e con un territorio in grossa parte montuoso, non vengano assegnate le stesse risorse di un quartiere di Roma o Milano di 320 mila abitanti.
Se non partiamo da questa precondizione non potremo immaginare l’attuazione di alcun Piano di rientro o di ristrutturazione che non veda tagliati alcuni servizi ai nostri cittadini. Dobbiamo dunque fare fronte unico nel chiedere che sia data risposta alla giusta richiesta di fondi confacenti alle nostre esigenze; di conseguenza noi ci dovremo impegnare ad attuare politiche di risanamento e ristrutturazione del Sistema. Deve, ad ogni modo, essere ben chiaro a tutti e a ciascuno che il nostro non è un disavanzo determinato da sprechi o cattiva gestione, ma scaturente in grossissima parte da un sottodimensionamento dei fondi disponibili”. Lo ha detto il Presidente della Regione, Michele Iorio, intervenendo, in mattinata, in Consiglio Regionale nel dibattito per l’approvazione della Legge di “Disciplina sull’assetto programmatorio, contabile, gestionale e di controllo dell’Azienda Sanitaria Regionale del Molise”.

“E’ poi necessario un confronto ed un dibattito –ha detto ancora Iorio- tra le forze politiche su quelle che dovranno essere le scelte che faremo nell’ambito della responsabilità Commissariale. Scelte che devono vedere protagonisti sia il Governo che il Consiglio Regionale, nelle sue varie Commissioni. Decisioni che evidentemente dovranno essere condivise dal Governo Centrale. Colgo, in proposito, con piacere, dal dibattito di oggi, una disponibilità proveniente dalle opposizioni a confrontarci e a discutere insieme azioni concrete”.

Iorio ha poi evidenziato come il Molise sia seconda solo alla Lombardia per capacità, in termini percentuali, di attrazione di pazienti da altre regioni. “Elemento questo –ha sottolineato– che sommato ad altri dati riguardanti la dotazione tecnologica delle strutture pubbliche e private molisane, dovrebbe dare testimonianza tangibile di un Sistema Sanitario qualitativamente elevato. Un’attrattiva, dovuta in grossa parte agli Istituti di eccellenza della Cattolica e della Neuromed, che si trasforma in un introito finanziario importante di diversi milioni di euro all’anno. Accanto a questo saldo positivo poi, però, troviamo il saldo negativo, di oltre 60 milioni di euro, che annualmente dobbiamo dare alle regioni limitrofe per pagare le cure prestate a nostri cittadini. Segno che questi ultimi hanno dovuto scegliere strutture extraregionali per avere servizi per le loro necessità che non hanno trovato in Molise.

Questo ha determinato per loro disagi e ha gravato di un grosso fardello i costi dell’intero Sistema Sanitario Molisano. E allora dobbiamo partire proprio da questi dati: se riducessimo anche del 50% il gap negativo di pazienti che vanno fuori regione per curarsi, registreremmo un grosso risparmio e potremmo far fronte con tranquillità ad ogni Piano di rientro. Ciò in presenza del sottodimensionamento di fondi percepiti dallo Stato Centrale. Per fare questo però, non possiamo pensare in termini di tagli, dobbiamo viceversa immaginare nuovi servizi, nuove prestazioni che vadano incontro alla domanda di sanità proveniente dal territorio. Si palesa quindi infruttuosa e inadeguata la logica di chiusura di stabilimenti sanitari. Anzi essi vanno specializzati, implementati e resi più operativamente capaci di raccogliere le istanze dei malati molisani e di quelli che vengono da fuori regione. Di tutto questo dobbiamo discutere e su questi punti si vedrà la capacità della nostra classe politica di disegnare un Sistema Sanitario che funzioni concretamente e non solo sulla carta.

Appare quindi logica e opportuna l’idea di realizzare un nuovo ospedale tra Isernia e Venafro, che sostituisca i due stabilimenti attuali, non solo per rispondere alle istanze delle popolazioni, ma anche per dotare il territorio di una struttura nuova, antisismica e capace di comprendere un’ampia e appropriata offerta sanitaria. Parallelamente bisogna ragionare sulla capacità di tutte le altre strutture operanti in regione, di lavorare tra loro in maniera funzionale e integrata. Penso ad esempio ad un lavoro sinergico tra la struttura di Isernia e quella di Agnone, tra quella di Campobasso e di Larino. Una sinergia che ne conservi la vitalità nell’abito, però, di un coordinamento di prestazioni e di servizi. A tutto questo si aggiunge la convenzione che stiamo per siglare con l’Università del Molise che deve unire i progetti di sviluppo della Facoltà di Medicina e Chirurgia con l’arricchimento scientifico dell’intero Sistema Sanitario Regionale”.

Iorio, infine, ha voluto evidenziare come deve appartenere a tutti la logica che, per attuare ogni forma di Piano di rientro o ristrutturazione, occorra non depauperare le strutture esistenti e particolarmente quelle pubbliche. “Esse, infatti –per il Presidente della Regione- vanno esaltate e sostenute. Non basta chiudere un ospedale per avere un risparmio. Con la semplice chiusura si crea solo un danno economico-sciale al territorio, in quanto lo si priva di servizi e presidi sanitari, e non si pone davvero rimedio agli sprechi. Dobbiamo, dunque, seguire insieme un percorso virtuoso che ci deve vedere uniti nella richiesta dei nostri diritti e nelle scelte che parallelamente siamo chiamati a compiere”.

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