TERMOLI _ “Il Molise ha già vinto un’importante e strategica battaglia in occasione del varo della Legge sul Federalismo Fiscale laddove si è vista riconosciuto il diritto ad una perequazione nella redistribuzione del Fondo di Solidarietà nazionale in ragione delle sue caratteristiche demografiche e territoriali. Ma la “guerra” non è certo finita. Ora dobbiamo vigilare affinché i Decreti attuativi concretizzino questa impostazione di principio. Già in sede di discussione del nuovo Patto della Salute abbiamo posto con forza il problema di affiancare al concetto della redistribuzione delle risorse sulla base dei costi standard, un opportuno stanziamento di riequilibrio solidale per quelle realtà, come la nostra, in cui alcuni servizi e prestazioni sanitarie debbono far di conto con un territorio particolare caratterizzato da una spalmatura demografica peculiare e con una percentuale di anziani elevata. Lo stesso principio dovrà valere necessariamente quando parleremo dei trasporti, dell’Istruzione e di tutte le problematiche legate al federalismo fiscale. Ma la vittoria finale della “grande guerra” per aver riconosciuti i nostri diritti ad avere risorse confacenti alle nostre necessità, potrà avvenire solo se tutte le Istituzioni del Molise e di concerto con le forze sociali ed economiche marceranno unite e coese. Ovviamente le nostre richieste di garanzia di diritti dovranno essere accompagnate da una chiara e ferma volontà di assunzione di responsabilità nell’attivazione di politiche di buon governo che sappiano utilizzare al meglio ogni risorsa disponibile, con tempistiche certe e in una logica operativa di estrema trasparenza”. Lo ha detto il Presidente della Regione Michele Iorio intervenendo oggi a Termoli al convegno organizzato dalla CISL dal tema “Il Molise e il Federalismo Fiscale”.

Era presente anche il Segretario generale della CISL Raffaele Bonanni. “Responsabilità, buon governo, trasparenza e accelerazione delle procedure –ha detto ancora Iorio- rappresentano un impegno imprescindibile della classe amministrativa ed economica di questa regione se davvero si vuole vincere la sfida che ci pone il Federalismo Fiscale e le nuove politiche dello sviluppo legate a logiche nazionali, europee e globali. Dobbiamo avere il coraggio di fare scelte concrete e responsabili, che si basino sull’utilizzo intelligente e attento delle risorse, e che vedano i cittadini informati degli obiettivi che si vogliono raggiungere. Il tutto nell’ambito di una trasparenza amministrativa che non deve andare però a scapito della tempistica attuativa di programmi e iniziative di buon governo indirizzate alla crescita e allo sviluppo”. Iorio ha poi voluto ringraziare la CISL Molise per aver voluto creare questo qualificante momento di confronto e di dibattito su una problematica, come quella del Federalismo Fiscale, che interessa tutti. In particolare al Segretario Bonanni il Presidente Iorio ha voluto riconoscere pubblicamente la capacità e l’impegno di intervenire con puntualità ed equilibrio nelle grandi scelte che vengono fatte a livello nazionale e regionale. “Un esempio importante –ha sottolineato- di concretezza e di assunzione di responsabilità nell’ideazione e nell’attuazione di specifiche politiche per lo sviluppo”.

E’ certo vero –ha concluso il Presidente- che il Molise ha conosciuto in questi anni una crescita economica e sociale che ha visto sviluppare il reddito pro-capite tanto da farci uscire dall’Obiettivo Uno, zone sottosviluppate, ed entrare a pieno titolo nell’ Obiettivo Due, competitività e ricerca. Questo ha prodotto nuova occupazione e migliore qualità della vita. Ma è altrettanto vero che il Molise si trova nel Mezzogiorno d’Italia, un’area del Paese che è fortemente svantaggiata per mancanze di grosse infrastrutture che le consentano di agganciare bene il “treno dello sviluppo” nazionale ed europeo. E allora anche qui dobbiamo combattere un’altra battaglia tesa a far capire allo Stato centrale che il Mezzogiorno ha diritto a risorse per l’ammodernamento sia delle sue infrastrutture che delle sue strutture economico-sociali. Prima di parlare di come utilizzare le risorse straordinarie che vengono dalla UE, dobbiamo chiarire che al SUD Italia vanno riconosciute le risorse ordinarie per realizzare quelle opere e quelle iniziative necessarie a far si poi, che gli interventi straordinari producano gli effetti desiderati. Diversamente si continuerà ad utilizzare lo straordinario al posto dell’ordinario, ricadendo nella sterile e non veritiera polemica dello sperpero dei fondi strutturali nelle Regioni del Sud. Certo occorre rigore nelle spese, ma tale attenzione non deve produrre restrizione nei servizi ai cittadini del Mezzogiorno”.

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