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Per Greco la Peruzzini è la nuova “star” del Comune, Montano organizzatore di una tela di ragno ai danni del segretario ed il Sindaco Di Brino accusato di repentina “marcia indietro”

Vincenzo Greco
Vincenzo Greco

TERMOLI _ Donato Petrosino se ne va dalla Segreteria del Comune di Termoli. E’ ufficiale: ha già ricevuto il benservito dal Sindaco. Solo due mesi fa Di Brino avrebbe fatto carte farse per trattenerlo ed almeno altri tre o quattro dei Consiglieri di maggioranza, che già lo avevano conosciuto, avrebbero voluto che restasse. Qualcuno ha persino provato a scomodare il Ministro Fitto per convincerlo a restare, pensando che Fitto avesse un ascendente su di lui. Ma Petrosino è uomo che non dipende da nessuno, né da Fitto né da nessun altro. Anzi, questo lo aveva irritato, ma di una cosa era certo, che sia il Sindaco che gli altri, tra cui pure un Assessore Regionale, erano sinceri quando lo invitavano a restare. D’altra parte, che Petrosino sia una persona leale, glielo legge in faccia anche un bambino. E, quindi, qualunque Amministratore di ente locale, finché è in buona fede, pensa che quest’uomo possa essere di grande utilità per sé e per l’Ente che si accinge ad amministrare.

Io, per parte mia, dopo essermi garantito che venisse a Termoli, mi sentivo un po’ in colpa verso di lui, perché non gli avevo rappresentato, al momento dell’approccio, le reali condizioni in cui versava il Comune di Termoli, che, peraltro, neanche io allora conoscevo. Poi, lo stato di disordine finanziario del Comune e di vuoto cosmico di tutto il resto si sarebbe rivelato ben maggiore di come lo immaginavo io, per cui ho temuto che quanto prima mi avrebbe comunicato di volersene andare. E, invece, no, mi aveva dato la parola e tanto bastava a sentirsi obbligato a restare. Inoltre, Petrosino si è rivelato, oltre che di una lealtà adamantina, ben più prezioso e necessario, per me e per il Comune, di quanto inizialmente potessi immaginare. Perciò, anche il nuovo Sindaco Antonio Di Brino, due mesi fa, pareva intenzionato a non farselo scappare. Allora forse pensava che Petrosino sarebbe stato altrettanto leale ed utile a lui di quanto lo era stato per la mia Amministrazione.

E pensava bene, perché Donato Petrosino è “un grande servitore del Comune”, come l’ho definito in un altro mio scritto di qualche mese fa; a condizione, aggiungo ora, che il Sindaco e la sua Amministrazione perseguano fini commendevoli ed utili per il Comune e per la collettività tutta. E, allora? Che cosa di nuovo è accaduto in questi ultimi due mesi da indurre il Sindaco a cambiare idea? Quali nuovi progetti sono stati concepiti tali da fargli supporre che Petrosino non potesse metterli in esecuzione? Comunque, non ci è dato sapere le ragioni della marcia indietro di Di Brino sul Segretario, lui non ne parla e non dà spiegazioni. Però qualche riflessione possiamo tentare di farla in relazione agli assetti di potere che si vanno delineando nel Comune di Termoli, suggerita sia da questa vicenda del Segretario che da altri segnali che all’esterno traspaiono e che riguardano tutti i cambiamenti operati dal nuovo Sindaco nella struttura burocratica del Comune. Partiamo dall’esame di una vicenda quasi insignificante occorsa qualche giorno fa, ma che si è rivelata essere una piccola tela di ragno tessuta solo apparentemente ai danni del Segretario Petrosino.

Mi riferisco al rapporto sullo stato di carenza di liquidità fatto fare in fretta e furia alla nuova “star” della burocrazia comunale, la dott.ssa Peruzzini, neo Dirigente del settore bilancio e patrimonio in sostituzione della brava dott.ssa Cravero. Un rapporto inutile dal punto di vista della conoscenza dei conti del Comune, visto che solo un mese prima un analogo rapporto era stato stilato dal Commissario Prefettizio Roberto Aragno e dai due Sottocommissari D’Addona e Canale. Un rapporto dotato di una inevitabile dose di inattendibilità, perché redatto da chi solo da qualche giorno era venuto in possesso del ruolo e delle carte del settore. Un rapporto utile, però, ad imbastire la ragnatela: viene inviato solo al Sindaco, al Presidente del Consiglio, al Segretario e non so a chi altri; si finge una segretezza fuori luogo di un documento che, riguardando le finanze “pubbliche”, è per sua natura “pubblico”; si attua una fuoriuscita del documento dal Comune ad un giornale telematico on line; si trova a supporto dell’operazione il solito giornalista di regime che fotografa Petrosino mentre prende un caffè in un bar del porto con un Consigliere di minoranza, collega in qualche modo la cosa alla fuoriuscita dal Comune del documento e adombra il sospetto che ad attuarla sia stato il Segretario, cioè proprio colui che, come dice il nome, dovrebbe custodire i segreti del Comune. Ritorna in gioco il giornalista di regime al cui trombone si dà fiato per ingigantire la cosa: la straparlata da dormiveglia del Nostro che sogna di mettersi l’elmetto per andare alla guerra contro (quotidiano on line) è la cosa più esilarante dell’intera vicenda, oltre che un pezzo raro di letteratura onirica

Da qui uno sdegno omerico del Presidente del Consiglio Alberto Montano, che invoca un’indagine immediata per smascherare il colpevole di un così grave misfatto.
Ecco, la tela di ragno è bella e pronta e serve per gettare fango su Petrosino, screditarlo e consentire al Sindaco di rimangiarsi la parola datagli solo due mesi prima. Ma il ragno chi è? Il Sindaco? No, mi rifiuto di pensare che il suo livello di ipocrisia sia così alto da aver creato questo ambaradan per disfarsi di un collaboratore a cui, in qualunque momento ed in qualunque modo, avrebbe con facilità potuto far capire che il rapporto di fiducia con lui non si era instaurato in modo solido e durevole e Petrosino se ne sarebbe andato da sé.

Io ho, invece, il sospetto che il ragno sia il Presidente del Consiglio Alberto Montano, magari con l’ausilio di qualche altro pezzo della maggioranza. Che Petrosino non fosse mai andato giù a Montano lo sanno tutti in Comune, non fosse altro perché Petrosino è un uomo di carattere e di buona fede. E l’essere divenuto da subito indigesto a Montano dà a Petrosino un’aureola quasi di santità; insomma, aggiunge un’altra virtù alle molte che l’uomo già possiede.
Però:
– con l’insediamento della dott.ssa Peruzzini sul trono di Dirigente del settore bilancio;
– con la riassunzione di funzioni dirigenziali da parte del dott. Morese, cognato di Montano;
– con la incivile e insensata cacciata dal Comune dei due giovani tecnici, termolesi doc, gli ingegneri Silvia Plescia e Manlio Capecce, assunti con concorso e con durissima selezione, rei di avere costruito, sotto la guida dell’ottimo ing. Berchicci, l’Ufficio di Piano e di aver compiuto una meticolosa ricognizione del territorio della nostra città, indispensabile a qualunque Amministratore che voglia affrontare – in buona fede – una qualunque azione di pianificazione del territorio;
– con la cacciata altrettanto insensata e incivile della giovane avvocato Enza Casale, termolese doc, anch’essa selezionata con concorso, rea di avere, insieme al giovane avv. Di Vito, ridato efficienza all’ufficio legale del Comune;
– con la cacciata degli altri Dirigenti e collaboratori – mi riferisco a Rocco Giacintucci, all’ing. Luigi Berchicci, al dott. Gianmarco Guazzo, al dott. Enzo Vergalito e al dott. Stefano Mucciarella – rei di essere stati troppo vicini a me e di avere condiviso le mie scelte amministrative, ma rivelatisi tutti validissimi servitori del Comune di Termoli, ed il cui allontanamento, per quanto previsto, comunque si sta rivelando dannoso per il Comune;
– ed, infine, ora con l’allontanamento di Petrosino, forte caposaldo di difesa della legalità nel Comune, al Sindaco Di Brino non restano molte altre persone di cui potersi fidare ciecamente all’interno della struttura comunale, all’infuori del volenteroso avv. Daniele Di Vito.

Insomma, il re è quasi nudo, ed è mia impressione che si sia fatto denudare, in questi soli primi due mesi, non dall’opposizione, ma da rimescolamenti e concentrazioni di potere all’interno della maggioranza, la quale forse si è raccolta intorno a più d’un referente.

Uno di questi è sicuramente Montano. Quali siano gli obiettivi che Montano si prefigge, Dio solo lo sa. Di sicuro si può solo intuire un suo desiderio profondo: che si tolgano di mezzo le persone pensanti e rispettose della legalità. Ma c’è anche un comportamento da gufo che Montano continua ad avere e che mi dà il destro di fare qualche considerazione. Montano – peraltro, insieme alla maggior parte dei Consiglieri dell’opposizione di allora, tra cui Di Brino – sin dall’approvazione del mio primo bilancio e per tutta la durata della mia Amministrazione ha starnazzato con grande strepito perché si portassero a riconoscimento immediato tutti i “debiti fuori bilancio” del Comune di Termoli. Ora, come anche le pietre sanno, i debiti fuori bilancio del nostro Comune sono stati contratti tutti dalle passate Amministrazioni, soprattutto negli anni novanta e qualcuno anche negli anni ottanta. Cioè sono stati contratti tutti dalle Amministrazioni di Di Giandomenico e di Montano stesso. Di Di Sapia non saprei. E perché mai Montano e gi altri hanno tanto insistito che io facessi il riconoscimento immediato dei debiti fuori bilancio delle passate Amministrazioni? Per la semplice ragione che, se lo avessi fatto in una sola volta, avrei squilibrato l’andamento regolare dei conti, creando un disavanzo contabile negativo fino a portare il Comune al “dissesto finanziario”.

La cosa avrebbe provocato un danno incalcolabile al Comune ed ai cittadini di Termoli con il blocco dei conti del Comune, con l’ingessamento delle possibilità di spesa, con il licenziamento di una parte del personale, con la recrudescenza della imposizione fiscale a carico dei cittadini di Termoli. Ma, questo a Montano e agli altri non interessava; ciò che per loro era importante era che tutto questo avrebbe comportato un sicuro sconquasso della mia maggioranza di governo e la caduta della mia Amministrazione. Poi, vai a spiegare ai cittadini di Termoli di chi era la colpa, da chi erano stati contatti i debiti e perché non erano stati pagati! Sarei stato, comunque, il Sindaco che aveva portato al dissesto finanziario il Comune di Termoli.

Le cose, per fortuna del Comune e di noi tutti, non sono andate come Montano e gli altri della minoranza avrebbero voluto. Sotto la guida esperta del Segretario Petrosino, con l’impegno quotidiano della Dirigente Cravero, la mia Amministrazione ha intrapreso una sapiente opera di graduale risanamento dei conti comunali, da un lato diretta a chiudere vecchie partite debitorie degli anni ottanta e novanta, ormai divenute esecutive, a mano a mano che passavano in giudicato le sentenze contro il Comune, facendone riconoscere dal Consiglio Comunale i debiti, dopo averne concordato con i vari creditori sia l’ammontare definitivo che le dilazioni dei pagamenti nel termine massimo di legge (ed in questo Petrosino è stato impagabile) e dall’altro mai perdendo di vista e conservando, ad ogni costo, il necessario equilibrio contabile e finanziario.

E questa opera, gradualmente attuata, sapiente e virile, è servita anche a ridare dignità al Comune di Termoli, che finalmente cominciava ad onorare sue obbligazioni vecchie di decenni, per la gran parte nei confronti dei proprietari a cui erano stati espropriati i terreni necessari per l’espansione della città. Ma di questo argomento, cioè dei “debiti fuori bilancio”, potremmo fare una specifica puntata, in cui andremmo a dire quali sono, a quanto ammontano, chi li ha contratti e per quali ragioni e perché non sono stati pagati. Ne sentiremmo delle belle. Magari, per rendere più leggero l’argomento, potremmo condirlo con il racconto delle azioni di “buon governo” del Sindaco Montano, dai suoi graziosi cadeau fatti alla Sigesa, alla Italcogim, alla società Agricola Termolese, alle spese dissennate per i freebus, per lo studio di fattibilità della società di trasformazione urbana, per il cabaret di Tony Santagata, ai rapporti con la Polonia, con i polacchi e con le polacche ecc.

Insomma, di materiale ce ne sarebbe a iosa. Però, quello che qui mi preme far rilevare è che il tono allarmistico di Montano sulle cattive condizioni di liquidità delle casse comunali non scema affatto, anche se oggi sulla poltrona di Sindaco non ci sono più io, suo naturale nemico, ma l’”amico” Di Brino. In conclusione, mi chiedo: a chi giova questa accelerazione crescente nello smantellamento delle strutture da me create a presidio della legalità e all’insegna dell’efficienza amministrativa? E a chi giova questo insistente e pericoloso blaterare di Montano-Cassandra sull’aspetto finanziario? Al Sindaco Di Brino? Non credo. E, allora, a chi? Al gufo Montano stesso? Forse, ma per quale oscuro ed indicibile disegno da gufo? Una cosa è ormai certa: Di Brino non è più in grado di arginare Montano, anzi, dà l’impressione di essersi messo nelle sue mani.

Vincenzo Greco
Ex Sindaco di Termoli
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8 Commenti

  1. chiacchiere, solo chiacchiere……
    Vince Greco e assume i suoi.
    Vince Di Brino e assume i suoi.
    E’ sempre la solita storia cui ci hanno abituato i politici di dx e di sx.
    Chiacchiere, solo chiacchiere…….

  2. La Cricca Ellenica
    “si trova a supporto dell’operazione il solito giornalista di regime…” Scusi ma può dirci qualcosa dei giornalisti di regime presenti quotidianamente alla sua corte? Oppure delle notizie che alcuni assessori della sua corte davono e “foraggiavano” solo ed esclusivamente il solito giornale di regime e di telefonate durante la giunta? Ci parli anche di questo caro ex Sindaco, qual’è la differenza tra lei e gli altri?

  3. Entourage della ..
    “con la cacciata degli altri Dirigenti e collaboratori – …al dott. Gianmarco Guazzo, al dott. Enzo Vergalito e al dott. Stefano Mucciarella – rei di essere stati troppo vicini a me e di avere condiviso le mie scelte amministrative, ma rivelatisi tutti validissimi servitori del Comune di Termoli, ed il cui allontanamento, per quanto previsto, comunque si sta rivelando DANNOSO per il Comune;”
    Sì caro ex Sindaco, sono stati DANNOSI per le casse del Comune di Termoli, candidati e portaborse nelle sue liste e poi assunti. Un Conto è lo Staff di cui si circonda un Sindaco che per sua definizone sono persone di fiducia del Sindaco, altra cosa sono Ufficio Stampa e Dirigenti che devono essere al servizio di tutti.
    Come dice?: “riguardando le finanze “pubbliche”, è per sua natura “pubblico”. Appunto,caro ex Sindaco e Sindaco ricordatevi “tutti” di chi sono i soldi. Non sono VOSTRI sono dei cittadini ed i cittadini pretendono che chiunque usi quei soldi li usi per MERITI e COMPETENZE e non per RICOMPENSARE i portaborse ed amici delle campagne elettorali.

  4. eppure il caro donato pur di rimanere aveva permesso l’assunzione di un avvocato al posto di un architetto o di un ingegnere con la promessa che sarebbe rimasto eppure è stato trombato pure lui, ma quanti prima di lui ne ha trombati!

  5. Oltre a riversare il suo astio, visto che, finalmente ha iniziato nuovamente a parlare, perché non da’ una motivazione al suo rifiuto, quando occupava la poltrona di sindaco, di dialogare con i cittadini di Termoli?. Se ci sono delle cose poco chiare perché non rivela tutto e subito?
    Perché si arroga il diritto di essere l’unico a fare selezioni oculate nella scelta dei collaboratori?
    Perché cita il termine francese “cadeau” e non il corrispondente termine italiano? Dia una motivazione, se ritiene che ci siano stati favoritismi, del perché non denuncia i fatti alla magistratura?

  6. perchè?
    perchè lui è come gli altri, perchè aveva in seno una serie di personaggi oggi in opposizione ai quali non poteva dire di no, perchè “la bravissima dr.ssa cravero..” forse sarebbe stato meglio dirottarla ai giardinetti pubblici, perchè parlare con la gente è difficile ed è meglio uscire dopo e non prima con proclami. perchè non si è ricandidato? in fin dei conti IDV lo portava come suo re, poi scacciato dall’alfiere monaco. a casa, tutti a casa! la politca, che oggi è morta, dovrebbe essere un’altra cosa.

  7. ma perchè credi che questi non danno incarichi ai loro amici e portaborse sostenitori di campagne elettorali, cosa ti fà credere che i dirigenti e collaboratori acelti da questa amministrazione siano diversi? i fatti parlano chiaro, sono stati nominati tutti allo stesso modo o forse peggio, vedi anche il dirig. all’urban…..

  8. confermo.
    chiacchiere, solo chiacchiere……
    Vince Greco e assume i suoi.
    Vince Di Brino e assume i suoi.
    E’ sempre la solita storia cui ci hanno abituato i politici di dx e di sx.
    Chiacchiere, solo chiacchiere….