TERMOLI _ Laura Venittelli, neo deputata del Molise eletta nelle fila del Partito Democratico ha incontrato una nutrita delegazione di lavoratori dello Zuccherificio del Molise, alle prese come ormai tutti sanno, con una serie di problemi ai quali va trovata una soluzione. I lavoratori, una parte fissi e una parte avventizi, hanno esposto quello che è accaduto fino a oggi, dalla situazione di indebitamento, che ha provocato anche la fuoriuscita di alcuni di loro, fino al grave problema degli avventizi che da otto mesi che facevano mediamente prima, ai due della scorsa campagna.

La colpa – dice uno di loro – è del fatto che in una situazione come quella in cui versa l’azienda in questo momento, pochi capitali innanzitutto, non può garantire le giornate lavorative degli altri anni, e questo a scapito dei lavoratori avventizi che non percepiscono l’indennità di disoccupazione”.

Non solo, va ricordato che spesso e volentieri gli avventizi sono allo stesso tempo manutentori e conduttori d’impianti, e proprio per questo andrebbero tutelati, “ma bastasse anche farci accedere agli ammortizzatori sociali”, sottolinea un avventizio storico dell’azienda. Ma il problema più grande oggi, è l’imminente vendita dello Zuccherificio.

In questo modo – dice Laura Venittelli – rischiamo che le quote zucchero prendano altre strade, magari, se l’acquirente è straniero, le stesse potrebbe essere portate fuori dal Molise e dall’Italia addirittura, per questo – continua la neo deputata – bisogna salvaguardare questo aspetto, ma ancor di più i livelli occupazionali”. Per questo uno dei primi impegni della Venittelli sarà quello di capire, anche nei Ministeri preposti, quello che sta accadendo.

Articolo precedenteErminia Gatti: Giunta Di Brino scopre oggi gli orti sociali. Lo proposi anni fa
Articolo successivoPubblicato bando per arruolamento 297 marescialli Guardia Finanza

2 Commenti

  1. ancora
    Eccola qua una neoeletta deputata che si butta nella mischia dello zuccherificio. Fino ad ora i politici regionali hanno buttato palate di soldi per anni e anni, ora si prepara anche qualcuno dal parlamento a continuare lo spreco.
    Lo andiamo dicendo da secoli ormai, ci si è seccata la lingua, chiudete quel baraccone, noi non vogliamo più pagare per una fabbrica che perde.