
Che quella non era la realta’ e che quel candidato Sindaco ( una volta eletto) non era l’uomo delle regole e della trasparenza lo si e’ capito subito
e lo abbiamo gridato – inascoltati – sin da quando, all’inizio del mandato, ha gestito- malamente – l’episodio che lo vedeva personalmente coinvolto, relativo all’abuso edilizio commesso in occasione della ristrutturazione del suo elegante studio professionale.Il primo triennio di amministrazione e’ stato costellato da epurazioni, dissidi interni, contrasti nell’ambito della stessa maggioranza di governo, che oggi non solo non e’ piu’ numericamente la stessa, ma che e’ stata stravolta anche nei suoi interpreti, in ossequio ad una precisa volonta’ di allontanare di volta in volta coloro i quali avrebbero potuto contrastare il suo personale, sempre piu’ solitario, percorso. Oggi Vincenzo Greco e’ un uomo politicamente solo, ma pervicacemente attaccato a quella poltrona che solo pochi mesi addietro aveva lasciato con le note “ irrevocabili” dimissioni.
Ma il fallimento piu’ evidente dell’uomo e dell’amministratore va ravvisato nella gestione delle politiche del territorio e dell’urbanistica, delega che ha tenuto stretta nelle sue mani, forse per gestire di persona quelle “linee programmatiche” che oggi si concretizzano con gli invasivi progettati interventi su Piazza Donatori di sangue, sulle grandi lottizzazioni ( vedi Andreoli) e sopratutto su “ Punta di Pizzo”. Chi come Lui ha combattuto, con provvedimenti e ricorsi spesso discutibili anche sul piano giuridico, (esponendo il Comune a consistenti spese a carico della collettivita’), per tutelare almeno all’apparenza regole e principi di una pretesa legalita’, avrebbe dovuto sottrarsi, sul piano professionale,dal rogare quegli atti che di fatto – trasformano in edilizia privata residenziale quella che in realta’ deve essere una edilizia ricettiva e di ristoro a sostegno del turismo balneare. Mi limito al solo profilo morale di quest’ultima vicenda, perche’ non si puo’ dimenticare che lui e’ stato ed e’ Sindaco (all’epoca era anche assessore all’urbanistica) ,oltre che pubblico ufficiale rogante.
Ma cio’ che piu’ inquieta nella fattispecie e’ la facilita’ con la quale ha mostrato di sapere interpretare le norme ( con maggiore o minore duttilita’ a seconda delle contingenze concrete), circostanza questa che lascia francamente esterefatti sulla capacita’ di quest’uomo di nascondere al Sindaco quello che fa come notaio ed al notaio quello che fa come Sindaco.
La Citta’ e’ ormai stanca ed il suo consenso ormai inconsistente. Ed allora mi piace ricordargli cio’ che scriveva Checov: “la morte e’ terribile,ma e’ peggio avere la coscienza di vivere in eterno e di non dover mai morire”. Resta il fatto davvero triste di sapere che questa Citta’ e’ nelle mani di chi ha consumato ogni credito e tradito le aspettative di corretta ed utileamministrazione .
Avv.Oreste Campopiano
Cons.Com.le Gruppo Misto n.PSI