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Campopiano in Consiglio comunale
TERMOLI _ E’ giunto ormai il momento di fare il punto, alla luce dei fatti che da piu’ parti stanno emergendo, in ordine alle scelte, atteggiamenti, condotte del nostro Sindaco – notaio ( o notaio – Sindaco). Quando nel 2006 il centro sinistra termolese ebbe ad individuare in Vincenzo Greco, affermato professionista,il candidato piu’ idoneo ad interpretare la volonta’ di discontinuita’ con un passato, che nel bene e nel male, aveva esaurito la sua spinta propulsiva, lui ebbe ad incentrare tutta la sua campagna elettorale piu’ che sui programmi, sulla asserita imprescindibilita’ di “moralizzare” le Istituzioni, quasi di “liberare” la Citta’ da una storia criminale, sollecitando gli elettori sui temi della legalita’, della trasparenza, del rispetto delle regole, della partecipazione popolare. Oggi anche i piu’ distratti hanno capito che questa Citta’ e’ stata invece tradita, proprio dall’uomo che era stato scelto per ricondurre alle regole un ambiente che, anche moralmente, si assumeva degradato.

Che quella non era la realta’ e che quel candidato Sindaco ( una volta eletto) non era l’uomo delle regole e della trasparenza lo si e’ capito subito e lo abbiamo gridato – inascoltati – sin da quando, all’inizio del mandato, ha gestito- malamente – l’episodio che lo vedeva personalmente coinvolto, relativo all’abuso edilizio commesso in occasione della ristrutturazione del suo elegante studio professionale.

Il primo triennio di amministrazione e’ stato costellato da epurazioni, dissidi interni, contrasti nell’ambito della stessa maggioranza di governo, che oggi non solo non e’ piu’ numericamente la stessa, ma che e’ stata stravolta anche nei suoi interpreti, in ossequio ad una precisa volonta’ di allontanare di volta in volta coloro i quali avrebbero potuto contrastare il suo personale, sempre piu’ solitario, percorso. Oggi Vincenzo Greco e’ un uomo politicamente solo, ma pervicacemente attaccato a quella poltrona che solo pochi mesi addietro aveva lasciato con le note “ irrevocabili” dimissioni.

Ma il fallimento piu’ evidente dell’uomo e dell’amministratore va ravvisato nella gestione delle politiche del territorio e dell’urbanistica, delega che ha tenuto stretta nelle sue mani, forse per gestire di persona quelle “linee programmatiche” che oggi si concretizzano con gli invasivi progettati interventi su Piazza Donatori di sangue, sulle grandi lottizzazioni ( vedi Andreoli) e sopratutto su “ Punta di Pizzo”. Chi come Lui ha combattuto, con provvedimenti e ricorsi spesso discutibili anche sul piano giuridico, (esponendo il Comune a consistenti spese a carico della collettivita’), per tutelare almeno all’apparenza regole e principi di una pretesa legalita’, avrebbe dovuto sottrarsi, sul piano professionale,dal rogare quegli atti che di fatto – trasformano in edilizia privata residenziale quella che in realta’ deve essere una edilizia ricettiva e di ristoro a sostegno del turismo balneare. Mi limito al solo profilo morale di quest’ultima vicenda, perche’ non si puo’ dimenticare che lui e’ stato ed e’ Sindaco (all’epoca era anche assessore all’urbanistica) ,oltre che pubblico ufficiale rogante.

Ma cio’ che piu’ inquieta nella fattispecie e’ la facilita’ con la quale ha mostrato di sapere interpretare le norme ( con maggiore o minore duttilita’ a seconda delle contingenze concrete), circostanza questa che lascia francamente esterefatti sulla capacita’ di quest’uomo di nascondere al Sindaco quello che fa come notaio ed al notaio quello che fa come Sindaco.

La Citta’ e’ ormai stanca ed il suo consenso ormai inconsistente. Ed allora mi piace ricordargli cio’ che scriveva Checov: “la morte e’ terribile,ma e’ peggio avere la coscienza di vivere in eterno e di non dover mai morire”. Resta il fatto davvero triste di sapere che questa Citta’ e’ nelle mani di chi ha consumato ogni credito e tradito le aspettative di corretta ed utileamministrazione .

                                                                                                                                                       Avv.Oreste Campopiano
                                                                                                                                                Cons.Com.le Gruppo Misto n.PSI

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2 Commenti

  1. Finalmente
    Non si può non condividere l’intervendo dell’Avv. Campopiano. Resta il fatto che la vera “forza” del notaio è stata ed è: 1°)la debolezza del consiglio comunale, con consiglieri di maggioranza, ma anche diversi di opposizione, che in caso di decadenza di questa amministrazione sanno benissimo che difficilmente avranno l’onore di ricoprire le stesse cariche, e quindi….i “capponi” non si augurano mai il Natale …..
    2°) questa amministrazione fa comodo ai titolati e “padroni” del vapore del centrodestra (personaggi tutti dell’alto Molise), fa comodo avere Termoli e il basso Molise in uno stato di totale isolamento ed abbandono amministrativo ( i rappresentanti di questo territorio sono a tutti a guinzaglio e a totale dipendenza dei veri padroni, quindi fa comodo far crescere l’insoddisfazione di questo popolo, vero fertilizzante per un buon raccolto senza sforzi di consensi elettorali sempre a favore dei citati padroni.

    Si spera ancora in uno scatto di orgoglio e una ribellione a questo sistema, altrimenti Termoli ed il basso Molise sarà ancora per il futuro terreno di battaglia e scaramucce, mentre la politica del “Fare” e dei “fatti” sarà praticata ancora dagli attuali “padroni” e nei propri giardini, mentre noi ci ritroveremo ad accettare con il cappello in mano gli “unti dei padroni”.
    Meditate gente, meditate …..