CAMPOBASSO _ Che cosa siano i derivati finanziari, se uno non pretende di entrare nei dettagli, è presto detto. Un titolo di debito o di proprietà è uno strumento finanziario di base. La promessa di cederlo a una certa data e a un certo prezzo è già un derivato. I derivati finanziari sono gioco d’azzardo allo stato puro, anche se truccati da nobilissime incarnazioni della Finanza Moderna e i giocatori, di fatto, non giocano i loro soldi, ma quelli altrui. Uno sport che tanto piace anche alla Regione Molise che, dopo aver dato luogo ad un debito sanitario milionario e a disastri vari in ogni settore, per non farsi mancare nulla ha anche fatto in modo di accumulare 300 milioni di debito da derivati finanziari. Ora, a questi 300 milioni andranno presto ad aggiungersi altri 20.000 euro che serviranno per pagare un super consulente indicato, colmo dei colmi, dal dirigente al bilancio assunto soltanto l’anno scorso proprio in virtù delle sue specifiche competenze in materia finanziaria, in particolare, per la sua comprovata esperienza in derivati.

Ora, aldilà della necessità di chiarire se il dirigente assoldato per guidare il settore bilancio sia o meno in grado di portare avanti il suo lavoro e, di conseguenza, se sia o meno opportuno tenerlo ancora li a scaldare la poltrona, sarebbe il caso di andare a scavare un pò più a fondo in tutta questa faccenda. Si, perché la storia degli investimenti in derivati arriva da lontano. Già nel 2010 la magistratura contabile aveva, infatti, aperto un fascicolo sull’acquisto, tra il 2003 e il 2006, di 267 milioni di euro da parte del governo di Iorio (e n.b. di Vitagliano, ieri assessore al Bilancio e alle Finanze e oggi Assessore alla Programmazione, Bilancio e Personale della Regione Molise) in derivati. Dopo aver chiesto più volte spiegazioni e chiarimenti, di fronte al rifiuto di inviare la documentazione richiesta, la Corte dei Conti scriveva: “Va evidenziato per l’ennesima volta e con altrettanta assoluta fermezza che il comportamento pervicacemente inadempiente e omissivo tenuto tra gli enti territoriali, tra cui spicca la Regione Molise, oltre a qualificarsi apparentemente ingiustificato, costituisce una grave negligenza nell’assolvimento dei doveri di leale collaborazione istituzionale”. Come sia possibile che la sezione regionale della Corte dei Conti rilevi per più volte, in tre anni, la condotta omissiva della Regione senza che succeda assolutamente nulla, e come possa accadere la magistratura inquirente ordinaria ignori completamente tale condotta omissiva è ancora tutto da scoprire. Allo stesso modo restano senza risposta gli interrogativi sui titoli ai quali sono collegati i derivati della Regione Molise, e sui tassi ai quali siamo esposti. Già in tempi non sospetti l’Italia dei Valori aveva sollevato perplessità sul sistema di utilizzare strumenti finanziari rischiosi architettato dall’assessore al bilancio, Gianfranco Vitagliano, esaltato all’epoca da Iorio come genio della finanza creativa. Ebbene, i risultati di tale politica sono ora sotto gli occhi di tutti, il debito della Regione Molise in questi anni è aumentato passando da 257 ad oltre 300 milioni di euro e il tutto nella mancanza assoluta di trasparenza.

Non è certo confortante pensare che oggi, la Regione Molise, ingaggi un super consulente perché studi l’indebitamento regionale e ci dica come uscire dal pantano. Vuol dire forse che neppure le menti più illuminate della struttura regionale, come il dirigente del settore Bilancio assunto l’anno scorso, sanno dove mettere le mani? Questo è il frutto dell’incoscienza istituzionale del governo Iorio che ha dimostrato in ogni occasione di non volere bene al Molise e che dopo anni di cattiva politica economica, industriale, sanitaria (e chi più ne ha, più ne metta) ci lascia in un mare di guai, in una situazione che potrebbe rivelarsi da default. I cittadini molisani, ai quali resterà da pagare anche questo ennesimo e salatissimo conto, ne hanno piene le tasche di Iorio e delle sue manovre. Ecco allora che diventa sempre più necessario adoperarsi per dare al Molise un nuovo governo e una nuova classe dirigente responsabile, capace e, soprattutto, in grado di ristabilire le basilari regole della democrazia.

Cristiano Di Pietro, consigliere regionale IdV Molise

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