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CAMPOBASSO _ La Giunta dell’Associazione Industriali del Molise si è riunita nei giorni scorsi per verificare l’andamento delle attività per la nomina del nuovo Presidente. La commissione dei saggi, infatti, ha iniziato di recente le consultazioni della base associativa, lavorando come sempre con grande senso di responsabilità e riservatezza. Il lavoro della commissione, precisano da via Cardarelli, rende del tutto infondate le voci venute fuori su qualche giornale nelle settimane estive, su presunti imprenditori papabili per la presidenza. I nomi fatti, precisa Assindustria, appartengono alla categoria delle illazioni destinate, però, come sempre nel passato, a non avere alcuna influenza sulle procedure interne che devono portare alla individuazione del candidato alla presidenza.

Le attese che si registrano su questa designazione non autorizzano nessuno a preferire questo modo di comportarsi volto solo ad apparire. E’ una questione di buon gusto. Nella stessa riunione la Giunta dell’Associazione Industriali è tornata sui temi della manovra finanziaria, puntando il dito contro alcuni provvedimenti che destano forte preoccupazione. “La manovra che si sta profilando – osservano gli industriali – appare debole e inadeguata. Mancano le misure strutturali per affrontare la ripresa della crescita. Inaccettabile, inoltre, il rinvio “sine die” dei tagli ai costi della politica e degli apparati amministrativi”.

Manca, in sostanza, un disegno strutturale che risolva la grave situazione della finanza pubblica e ponga in essere interventi per la crescita: – interventi sul sistema pensionistico che ci portino ad un livello di vita lavorativa in linea con i Paesi europei più avanzati; – provvedimenti che riducano le tasse su chi produce, lavoratori e imprese; – privatizzazioni, a partire dalle società di servizi pubblici locali per liberarle dall’ingerenza politica e recuperare efficienza; – dismissioni di patrimoni immobiliari pubblici; – liberalizzazione delle professioni; – investimenti in infrastrutture anche attraverso l’utilizzo dei fondi europei Questi interventi – sottolinea l’Associazione Industriali – devono essere accompagnati da una profonda ristrutturazione del funzionamento della macchina dello Stato, da una riduzione del suo perimetro e dei suoi costi.

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