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Lo zuccherificio
TERMOLI _ “Quello che si sta consumando è l’ennesima emorragia di denaro pubblico in favore di una società che ha già beneficiato, negli ultimi anni, di decine di milioni di euro dalla Regione Molise ed è uno schiaffo nei confronti delle tante piccole e medie imprese molisane, tessuto fondamentale per lo sviluppo della nostra regione, che sono ormai alla canna del gas, al pari dei creditori che attendono da mesi il pagamento delle spettanze per forniture, lavori e servizi” è quanto commentano i consiglieri regionali Massimo Romano, Filippo Monaco e Felice Di Donato che, nel pomeriggio di oggi, hanno incontrato gli organi di informazione a seguito delle notizie riguardati il finanziamento di otto milioni di euro in favore dello Zuccherificio del Molise.

Prendendo atto delle relazioni della Corte dei Conti in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario – hanno infine affermato i consiglieri – abbiamo trasmesso un esposto alla Corte dei Conti concernente gli ultimi provvedimenti di finanziamento allo Zuccherificio affinchè si faccia luce sulla destinazione di quelle risorse e si accertino eventuali fattispecie rilevanti a livello erariale. Mentre risultano scaduti già dal dicembre 2010 i termini previsti dalla legge per le procedure di dismissione, la Regione ha addirittura deciso di destinare ulteriori finanziamenti alla società: dai quattro milioni del settembre 2011 agli otto previsti dalla DGR n. 59/2012. E ancora nessuno è in grado di dirci quanti soldi ci abbia messo il socio privato”.

Di seguito l’esposto inviato alla Corte dei Conti:
I sottoscritti Consiglieri Regionali Premesso che L’art. 3, comma 27, della l. n. 244 del 28/12/2007 (legge finanziaria 2008), ha stabilito che “Al fine di tutelare la concorrenza e il mercato, le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, non possono costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e di servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né assumere o mantenere direttamente partecipazioni, anche di minoranza, in tali società.”; Ai sensi del successivo comma 28 “L’assunzione di nuove partecipazioni e il mantenimento delle attuali devono essere autorizzati dall’organo competente con delibera motivata in ordine alla sussistenza dei presupposti di cui al comma 27.

La delibera di cui al presente comma è trasmessa alla sezione competente della Corte dei Conti”; il successivo comma 29 ha stabilito che “Entro trentasei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nel rispetto delle procedure ad evidenza pubblica, cedono a terzi le società e le partecipazioni vietate ai sensi del comma 27.”; Ciò avrebbe dovuto comportare, da parte degli enti pubblici, la dimissione, entro il dicembre 2010, sia delle società controllate o collegate sia delle partecipazioni azionarie regionali aventi ad oggetto attività non strettamente necessarie al perseguimento di finalità istituzionali e ciò in ragione della stretta interpretazione imposta dal legislatore, sia dal punto di vista formale che sostanziale, alla possibilità (derogatoria) concessa agli enti pubblici in materia di interventi diretti su segmenti produttivi non pertinenti finalità strettamente istituzionali;

Con DGR n. 1132/2010 la Giunta regionale ha approvato la ricognizione delle partecipazioni societarie detenute dalla Regione, includendo la società Zuccherificio del Molise spa tra quelle che svolgono attività meramente produttive non strettamente necessarie al perseguimento dei fini istituzionali dell’ente né configurabili come necessarie al soddisfacimento dei bisogni della collettività regionale, come tale oggetto appunto di dismissione; – il provvedimento da ultimo citato risulta adottato solo pochi giorni dopo la DGR n. 1031/2010 e la DCR 303/2010 mediante le quali si prendeva atto dell’azzeramento del capitale sociale e si procedeva al contemporaneo aumento di euro 7 Milioni e comunque entro euro 10 Milioni; Considerato che – mentre risultano scaduti i termini fissati dalla legge per porre in essere le previste procedure di dismissioni, la Regione ha addirittura posto in essere ulteriori finanziamenti in favore della stessa società, ed in particolare:

– con determinazione del direttore generale n. 77 del 22.09.2011 è stata disposta l’erogazione di euro 4 Milioni in favore dello Zuccherificio del Molise spa per il tramite di Fin Molise spa a titolo di prestito ed a fronte della costituzione di garanzia a mezzo di pegno sulle azioni possedute dal socio privato G&B Investments spa; – nonché con DGR n. 59 del 31 gennaio 2012 e DCR n. 17/2012 è stata disposta la ulteriore ricapitalizzazione della società per un importo di euro 8 Milioni; – la ricapitalizzazione da ultimo citata sarebbe stata perfezionata nella seduta della Giunta regionale del 20.03.2012, come risulta anche dalle dichiarazioni degli stessi componenti della Giunta sulla stampa del giorno seguente; – che ancora ad oggi non si conoscono le decisioni del socio privato (individuato al di fuori di procedure selettive/concorrenziali a mezzo di DGR n. 1126/2009 e successivamente, pur a fronte di una partecipazione minoritaria, investito della governance con DGR 94/2010, successivamente annullata con sentenza Tar Molise n. 1559/2010) in ordine alla sottoscrizione delle quote in opzione né le decisioni della Giunta Regionale in ordine ad eventuali azioni tese ad accertare eventuali responsabilità dirette o indirette, né si conosce l’entità della compartecipazione di capitali privati da questi apportati, a fronte delle decine di Milioni di euro versati dalla Regione; – che nella ipotesi in cui il socio privato G&B Investments spa decidesse di non compartecipare alla ricapitalizzazione in atto, posto che si determinerebbe la sua estromissione dalla compagine societaria, non è chiaro quale sarebbe la conseguenza, per la Regione e per il pubblico erario, rispetto alla garanzia di cui alla determinazione direttoriale n. 77/2011 concernente la costituzione di pegno sulle azioni;

– i citati atti deliberativi, inoltre, non risulta che siano stati neppure inviati alla Corte dei Conti, così come imposto dalla vigente legge, precludendo in tal modo il controllo da parte della stessa; Lette Le relazioni inaugurali dell’anno giudiziario della Corte dei Conti pronunciate in data 9 marzo 2012; Comunica Alla Spett.le Corte dei Conti del Molise quanto descritto in premessa ai fini dello svolgimento delle valutazioni di competenza in ordine alla eventuale sussistenza di fattispecie rilevanti a livello erariale.

Massimo Romano, Filippo Monaco e Felice Di Donato

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1 commento

  1. INCAZ…O NERO!
    Passatemi l’espressiome: SONO INCAZ…O NERO!!!!
    Ma porca miseria, possibile che lo zuccherificio sono 40 anni che non riesce a camminare da solo? Sono quaranta annni che chiude sempre in perdita!! E sempre la regione Molise a coprire i debiti!!!NON E’ PIU’ POSSIBILE!!! Qui bisogna passare alle maniere forti, perchè i nostri politici sono talmente stupidi da non capire che una azienda capace di produrre solo debiti da 40 anni, va CHIUSA IMMEDIATAMENTE!!!…NON NE POSSIAMO PIU’!!!