CAMPOBASSO _ La Confcommercio esprime tutta la sua preoccupazione per quanto è avvenuto al Comune di Campobasso e quanto potrebbe avvenire da domani alla Regione se passasse una legge di riforma del commercio poco meditata e troppo attenta ai desiderata della grande distribuzione organizzata, la stessa che potrebbe avere imposto anche al comune di Campobasso, e al suo sindaco, la propria agenda di lavoro e le proprie priorità. Spiace che il sindaco Di Bartolomeo, anziché ragionare sulle questioni da noi poste sui rapporti con le grandi superfici di vendita si sia voluto invece avventurare in minacciosi e poco meditati progetti giudiziari, preferendo colpire le opinioni scomode anziché fornire spiegazioni.

E questo è quello che succede quando la gestione amministrativa del commercio viene lasciata ai singoli comuni, la cui forza contrattuale anche nel caso del capoluogo regionale è comunque inferiore rispetto ai grandi capitali della grande distribuzione. Confcommercio associa operatori grandi, piccoli e medi e ispira la propria visione ad un armonico sviluppo dell’intero comparto commerciale.

Una filosofia complessiva che una legge senza argini, esposta all’arbitrio del singolo amministratore locale, vedrebbe irrimediabilmente sconfitta. Ecco perché Confcommercio si appella per l’ennesima volta ai Consiglieri regionali affinché non vengano meno al ruolo delicatissimo del quale sono investiti: assicurare la sopravvivenza del piccolo commercio, evitare che le tante famiglie che operano con dignità nella piccola distribuzione vengano messe sul lastrico dalla forza d’urta della grande finanza che opera dietro le catene commerciali nazionali.

La grande distribuzione ha un ruolo prezioso nel commercio moderno ma non deve abusare della propria posizione dominante. Per questo Confcommercio ritiene preferibile, ovemai il Consiglio ritenesse non sufficiente l’approfondimento della delicata questione, l’approvazione di una norma transitoria che disciplini il solo 2011 e il rimando ad un tavolo di approfondimento istituzionale e partenariale del complessivo impianto della futura legge. La Confcommercio vigilerà in ogni caso, come ha fatto anche nel caso del capoluogo regionale, affinché lo sviluppo delle imprese locali venga prima di qualsiasi suggestione od opportunità politica.

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