GUARDIALFIERA _ Il rinvenimento dei pesci morti nell’invaso del Liscione attesta l’avvelenamento delle acque del Biferno. Rammento a me stesso che dal lago di Gurdialfiera partono condotte idriche per il Basso Molise e per la Puglia per il riutilizzo dell’acqua della Diga. Mi auguro per l’incolumità di quelle popolazioni che la depurazione, il filtraggio e il trattamento delle acque scongiuri conseguenze per la salute delle persone. Il fenomeno dell’inquinamento dei fiumi che alimentano gli invasi non è nuovo in Molise come ci ricordano le cancerogene alghe rosse del lago di Occhito causato da un Fortore in cui si scarica il percolato di alcune discariche campane.

Purtroppo la carenza di organico presso gli uffici dell’Assessorato all’Ambiente priva la Regione di quelle strutture super partes che devono istruire i controlli e accertare i fatti, al di là, delle funzioni e delle meritorie attività dell’ARPAM che è un agenzia che coopera legittimamente anche con soggetti imprenditoriali privati. Più in generale va stoppata una pratica che induce le amministrazioni locali o i Consorzi Industriali a smaltire rifiuti extra-regionali solo per fare cassa. E’ sbagliato far giungere rifiuti tossici e nocivi di origine industriale e chimica nelle campagne di Montagano perché gli impianti di stoccaggio per simili sostanze vanno approntati, per legge, nelle aree produttive dove si producono tali rifiuti tossici.

E’ un grave errore trasformare Termoli da città turistica, pulita e che si impegna per mantenere la Bandiera Blu, in un ricettacolo del percolato prodotto dalle discariche di altre regioni. Al di là di responsabilità di altra natura che se ci sono andranno accertate e perseguite dalla competenti Autorità, è assurdo che una delle più belle città che affacciano sull’Adriatico venga danneggiata da scelte ambientali discutibili. La missione del Consorzio Industriale è quella di attrarre le imprese per creare lavoro e non smaltire rifiuti per fare soldi.

L’ottima presa di posizione dell’Amministrazione Comunale di Termoli dovrebbe essere condivisa anche dalla Giunta Regionale chiamata a vigilare sull’operato del COSIB per giungere anche a eventuali ipotesi di commissariamento se ne sussistono le condizioni. Occorre, in tutti casi, alzare il livello di guardia in Molise sull’inquinamento da radiazioni elettromagnetiche, sulle emissioni in atmosfera di inceneritori, aziende chimiche e centrali a biomassa, sugli scarichi di reflui, di percolato e di sostanze tossiche nei corsi d’acqua o sugli scempi ambientali che si stanno consumando con la proliferazione selvaggia di campi fotovoltaici a terra e di torri eoliche. La salute dei cittadini non può essere monetizzata. L’ambiente è un bene comune che appartiene alla future generazioni.

Così come l’acqua, l’aria e la terra, non sono risorse illimitate che possono sopportare tutte le devastazioni umane. I concetti di sostenibilità e di compatibilità ambientale vanno assunti a principi inderogabili per chi ha responsabilità di governo nei comuni, nelle province, nelle regioni e negli enti o consorzi che siano.

Michele Petraroia

Articolo precedenteDi Falco soddisfatto per riconoscimento Stato di emergenza Basso Molise da Governo
Articolo successivo“Incrocio maledetto”: arriva rotonda. Lunedì partono i lavori