
Mi sarei aspettato che il Ministro, con senso di responsabilità, avesse risposto all’on,. Di Pietro che concordava sulla necessità di uscire dal pantano in cui l’italia ed il Molise annaspano e che i tempi dell’agenda politica della Regione non possono essere dettati da una incomprensibile decisione del Consiglio di Stato di spostare cioè alla metà di ottobre la decisione dei ricorsi elettorali che avrebbero invece potuto e dovuto essere discussi con carattere di somma urgenza sin dal corrente mese di luglio. Pilatesca e fatua la risposta del Ministro, ancor più inconsistente e stizzita quella dell’on. Iorio allo stesso Di Pietro. Mi sarei aspettato dal futuro ex Presidente della Regione una replica pacata, più serena, più concreta avendolo conosciuto in passato, come uomo riflessivo ed attento. Evidentemente le tensioni e le fibrillazioni interne al suo schieramento cominciano a pesargli come gli anni che passano e le addizionali che nel Molise aumentano per fatto e colpa imputabili esclusivamente a Lui, Presidente e Commmisario di tutto, dalla sanità, all’alluvione, dal terremoto alla macro Regione Adriatica e chi più ne ha, più ne metta.
E se il Consiglio di Stato, il Ministro degli Interni ed il Governo nazionale cincischiano irresponsabilmente dilatando i tempi di risoluzione dei tanti problemi che ci affliggono, in cuor mio mi sarei aspettato che l’on. Iorio, con lo spiccato senso delle Istituzioni che lo contraddistingue (tant’è che da oltre undici anni viene assimilato alla Istituzione che rappresenta), avesse stoicamente dichiarato ai molisani : “ cari concittadini, di fronte alla precarietà della situazione politica ed istituzionale che la Regione sopporta in conseguenza dell’annullamento delle elezioni dello scorso autunno; di fronte alla precarietà economica e sociale ed al progressivo sfaldamento della nostra struttura produttiva, con senso di responsabilità, seguendo l’esempio del Governatore della Sicilia on Raffaele Lombardo, rassegno da oggi le dimissioni dalla carica di Presidente per consentire sollecitamente a voi tutti di scegliere con il voto se riconfermare o modificare la attuale classe dirigente del Molise”.
Non solo non è stata questa la doverosa reazione dell’on. Iorio, ma addirittura ed in più occasioni egli ha chiesto all’altra parte politica di ritirare il ricorso già accolto dal TAR con sentenza esecutiva in primo grado. Atteggiamento sfuggente e francamente ipocrita che fa il pari, absit iniuria verbis, con quello tenuto di recente dalla più alta carica dello Stato che, nel dichiarato intento di difendere le prerogative costituzionali riservate al Presidente della Repubblica ( che è anche Presidente del CSM) ha sollevato il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato (atteggiamento assolutamente legittimo), ma si è ben guardato dall’autorizzare la pubblicazione delle conversazioni intercettate, così da evitare anche il solo sospetto che il suo comportamento potesse essere stato in qualche modo istituzionalmente censurabile. Il tempo è galantuomo e rende sempre giustizia dei fatti e dei comportamenti. L’agonia di questo Paese è sotto gli occhi di tutti, così come le responsabilità.