Filippo MonacoCAMPOBASSO_ Il Consiglio Regionale, riunitosi oggi pomeriggio, è stato dedicato interamente alle dichiarazioni programmatiche del Presidente Iorio. Dichiarazioni però, che alla luce dei fatti, non contengono nulla d’illuminante e non lasciano intravvedere quali saranno gli effettivi interventi che il governo regionale intende mettere in atto per affrontare i problemi e le sfide che i molisani dovranno affrontare.

Ha persino affermato che “molti indicatori danno la regione in condizioni migliori rispetto alle aree più deboli del Paese e, persino rispetto a qualche altra regione del centro Italia”. Purtroppo non è chiaro a quali indicatori faccia riferimento. La disoccupazione giovanile? Potrebbe essere, appurato che i giovani molisani prendono presto le distanze dalla terra che li ha visti crescere. Un fenomeno che vede il Molise tornare ad essere terra di emigranti. Sempre sul fronte del lavoro il Presidente dovrebbe considerare che buona parte del lavoro della nostra regione è nel settore pubblico, cioè nelle istituzioni, il comparto che meglio ha retto alla crisi, finora, ma se si procederà nella direzione della riduzione della spesa anche negli enti pubblici tali benefici saranno destinati a svanire. Occorre tenere in considerazione che la famiglia, nel nostro contesto sociale, funge da ammortizzatore mettendo in atto forme di aiuto reciproco per affrontare le emergenze. E’ evidente che tale sistema mostra comunque i suoi limiti, nel lungo periodo, tanto da rendere inderogabili interventi strutturali. Per dare possibilità ai cittadini di farsi essi stessi promotori del loro lavoro ci sarebbe bisogno di maggior accesso al credito anche tramite finanziamenti regionali di più facile fruizione.

Altri tentativi di risposta sarebbero possibili se si riuscisse a creare un tavolo permanente con scuole superiori, università e altre realtà educative in grado di monitorare costantemente le emergenze.
Le Politiche sociali, poi, sembrano aver dimenticato che una cospicua fetta della popolazione è costituita da anziani e che se non si pongono in atto azioni specifiche la persona anziana finisce di essere una risorsa e diventa un peso, soprattutto economico, per la famiglia e la collettività.
Le azioni di Welfare devono poter essere verificate in maniera continua in attività congiunta pubblico-privato perché, non dobbiamo dimenticarlo, la maggior parte del lavoro sociale viene svolto proprio da piccole o grandi organizzazioni di volontariato che effettivamente operano sul territorio in base ad un principio di sussidiarietà che va a colmare gli spazi lasciati vuoti dall’attività degli enti pubblici. Il fatto che il cosiddetto Terzo Settore non venga tenuto in conto nelle dichiarazioni del Presidente mette in evidenza la distanza che ancora esiste fra chi governa la regione e chi vi opera quotidianamente.

Non è affatto chiaro in che modo il Presidente intenda consolidare l’autonomia regionale ed attivare un cammino europeista senza rischiare di entrare in contraddizione. Se non si fa chiarezza il cammino sarà ancora più difficile di quanto previsto.

Filippo Monaco (SEL)

Articolo precedenteFurto parti meccaniche mezzo agricolo. Denunciato agricoltore 37enne di Tufara
Articolo successivoOspedale San Timoteo: Dopo tre anni riaprirà il bar