Michele Petraroia
CAMPOMARINO – Il quinto anniversario della tragica morte sul lavoro di Gheorghe Radu, non può e non deve passare inosservato. Sarebbe ingiusto nei confronti della sua memoria e verso la sua famiglia. L’Assessorato al Lavoro della Regione Molise vuole ricordare in queste poche righe un evento triste che vide dei clandestini fuggire per paura, al cospetto di un proprio compagno di 35 anni che si accasciava al suolo per un malore.

Le istituzioni ad ogni livello hanno l’obbligo di riflettere su una morte avvenuta in quel modo in una campagna di Campomarino, e debbono stringersi alla moglie Maria e alla figlia Valentina, tornate da poco nella propria terra in Romania. Il coraggio e la dignità di questa famiglia ha insegnato tanto al Molise e all’Italia sapendo resistere anche a episodi deprecabili che hanno visto danneggiare più volte la croce collocata nel punto dove morì Gheorghe.

La lotta per fare chiarezza su quei fatti si è sempre accompagnata alla loro testimonianza sulla sofferenza dei migranti e sulla necessità di superare le condizioni di sfruttamento in cui versano. Con questo impegno invio un messaggio a Maria Radu rassicurandola che qualcuno al suo posto saprà portare un fiore coi colori della sua patria sulla croce di Gheorghe.

Michele Petraroia

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