ROMA _ Approda alla Camera la mozione sulla Politica Agricola Comune presentata dall’on. Di Giuseppe e approvata in Aula, proprio oggi, con l’obiettivo di rispondere alle future sfide dell’alimentazione, delle risorse naturali e del territorio. “E’ chiaro – sostiene l’on. Di Giuseppe – che il futuro della PAC è determinante per l’agricoltura dei Paesi membri dell’Unione Europea. Occorre allora che i fondi necessari per il rilancio del comparto agricolo, siano ricercati in ambito comunitario. Sebbene le recenti riforme abbiano reso l’agricoltura più orientata al mercato, queste non sono riuscite a migliorare i ricavi degli agricoltori.

Una delle principali priorità deve essere quindi quella di rafforzare il ruolo economico degli agricoltori in quanto produttori, affinchè possano ottenere un ricavo equo. L’obiettivo deve essere una politica agricola comune forte, corredata di un bilancio adeguato che permetta agli agricoltori di continuare ad offrire vantaggi di diversa natura e di contribuire a raccogliere le sfide che l’UE dovrà affrontare nei prossimi anni. I nodi principali da sciogliere nella PAC riguardano sia l’esigenza di salvaguardare il budget comunitario complessivo destinato all’agricoltura sia la necessità di basare i meccanismi di ripartizione delle somme più sul criterio qualitativo e della produzione, che sul criterio dell’estensione delle superfici. Le nuove politiche comunitarie devono offrire una spinta all’agricoltura affinchè diventi più attrattiva per i giovani e siano salvaguardate le imprese che hanno come obiettivo la qualità e la sicurezza del prodotto.

Con la mozione presentata, noi dell’Italia dei Valori – continua l’on – abbiamo voluto impegnare il Governo ad eliminare le incongruenze e le inefficienze dell’attuale PAC facendo in modo che da semplice politica di sostegno al reddito diventi una vera e propria politica di promozione di beni pubblici e di processi innovativi. Abbiamo voluto inoltre semplificare l’attuale criterio di erogazione dei pagamenti rendendolo più selettivo, in maniera da concentrarlo sugli agricoltori professionali. Il tutto non consentendo comunque criteri di selettività arbitrari, che determinerebbero una discriminazione tra produttori contraria alle norme del Trattato. Da ultimo, sarebbe importante indirizzare la spesa verso alcuni obiettivi prioritari, quali gli investimenti aziendali, il ricambio generazionale e il recupero di competitività.

Abbiamo inoltre chiesto di assumere iniziative per individuare nella nuova politica agricola comune gli strumenti per contrastare le situazioni di crisi di alcuni comparti produttivi importanti per l’Italia, come tabacco o barbabietola da zucchero, particolarmente penalizzati dall’ultima riforma della politica agricola comune. È necessario individuare strumenti idonei al miglioramento delle filiere, tali da potenziare il valore aggiunto dei produttori, rafforzare il potere del mercato e valorizzare il sistema di strutture associative presenti in Italia. Solo una Pac che sostenga e premi l’agricoltura – conclude la Di Giuseppe – può dare una mano al settore, quindi una Pac equa, ma soprattutto più efficiente”.

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1 commento

  1. per la professoressa
    una curiosità, ma quando lei era sindaco a campomarino cosa ha fatto per salvagurdare l’agricoltura del paese da lei ammnistrato? NULLA. e allora stia zitta, per favore, e abbia la decenza di non prendere in giro la gente e quei quattro gatti che l’hanno votata pubblicando cose scritte non da lei, delle quali non sa proprio nulla e per le quali in parlamento non non la sentiranno nemmeno. per non parlare di tutte le altre cose che NON ha fatto per campomarino.