TERMOLI – Se l’ironia ha uno sviluppo anormale, come quello del fegato delle oche di Strasburgo, finisce per uccidere l’individuo. La tradizione popolare, ormai scolorita, del “pesce d’aprile” ci permette una riflessione sullo scherzo, sulla burla, sulla beffa e sulla loro parente più nobile che è l’ironia. La citazione, sopra descritta, ci rimanda al confronto con la sorte delle oche francesi ingrassate con cibi tali da far loro scoppiare il fegato per ottenere il celebre “paté de foie gras”.

Quando si esagera e si passa dall’ironia al sarcasmo e dal sarcasmo allo scherno scalmanato, volgare,brutale, allora si perde la lievità del gioco e si cade nella grossolanità. E’ ciò che viene offerto talora in televisione in certi programmi e in certe dichiarazioni di personaggi politici nostrani (vedere comune di Termoli).

Si tratta di una sguaiatezza che poi si diffonde nelle stesse relazioni tra le persone, relazioni che conoscono molto più la villania che non la burla allegra. Detto questo , facciamo un altro passo in avanti, e ci affidiamo ad un’altra citazione tratta da un romanzo di Silone ” Dato che il patetico non può essere espulso dalla vita umana, per renderlo sopportabile mi pare che sia sempre utile accompagnarlo con un pò d’ironia”.

Come tutti condimenti e le spezie, lo scherzo, il sorriso, il divertimento, l’allegria devono esserci per dare gusto e rendere meno insipida e noiosa la vita. Guai, però, a eccedere o a sbagliare nelle dosi. A proposito Avviso ai termolesi e non, “quando passate sotto l’unico Arco d’ingresso del Borgo Antico attenzione ,non virtuale, alla caduta vermi, vermi veri e neri. PESCE D’APRILE?”

cappella rocco detto tommaso

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