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BrunoDomenicoTERMOLI – Ha atteso 9 anni Mario Ragni, pensionato di Termoli ma fino a qualche anno addietro dirigente del settore lavori pubblici della Regione Molise, per vedere riconosciuta la completa estraneità ai fatti contestatigli nell’inchiesta “Off-Shore” condotta dalla Procura di Larino nel 2006 e soprattutto per “spuntarla” con il Ministero ed ottenere un risarcimento per 11 giorni di ingiusta detenzione trascorsi agli arresti domiciliari. A lui andranno circa 2 mila euro. Quasi una beffa dopo l’arresto nell’ambito di un’inchiesta su una mega truffa ai danni dell’Unione Europea. Una somma calcolata sul tariffario stabilito dal ministero che non reintegra le sofferenze di chi patisce.

 
Il suo avvocato, il penalista di Termoli Domenico Bruno ha ottenuto l’assoluzione di Ragni nel processo giudiziario, seguito all’indagine, ed oggi anche il risarcimento con ordinanza della Corte d’Appello di Campobasso. Ragni oggi è uscito dalla vicenda ma l’attesa è stata lunga e lastricata di amarezze. 

L’operazione della Guardia di Finanza coinvolse i vertici della cooperativa “Motopesca” che gestiva gli impianti del porto, il dirigente della Regione Molise insieme a professionisti, armatori, imprenditori e politici pugliesi. I finanziamenti pervenuti dall’Unione Europea per oltre 4,3 miliardi di vecchie lire, ottenuti negli anni dal 1998 al 2002, secondo l’accusa non furono impiegati nell’impianto off-shore di maricoltura del quale era stato presentato il progetto  ed ottenuto il finanziamento. Ragni fu accusato all’epoca dei fatti di associazione a delinquere, truffa aggravata e falso.

Il suo difensore, l’avvocato Bruno, non nasconde soddisfazione e commenta: «Anche se molto tardi, è arrivato il riconoscimento delle sue ragioni. A seguito di questa vicenda, Ragni ha subìto un cambiamento di vita ed anche lavorativo. Sicuramente oggi può chiudere questo capitolo di vita».

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