TERMOLI _ La Regione aderisce al progetto dell’Unione Europea sui cambiamenti climatici.Oggi il primo incontro a Termoli. L’assessore Velardi dichiara: “Stiamo preparando un protocollo di collaborazione transnazionale con la città di Vienna e altri Organismi dell’area adriatica e danubiana”. I giorni 25 e 26 gennaio 2010 si svolgerà a Termoli nella sede dell’Università degli Studi del Molise un Workshop rientrante nel progetto Europeo Climate Change WaterS del quale è partner la Regione Molise, rappresentata dalla struttura dell’Assessorato alle Infrastrutture.
Il Progetto affronta il tema dei cambiamenti climatici che costituisce una faccenda di primaria importanza nella quale è necessario anche l’impegno della nostra Regione che può dare un suo contributo alla lotta contro questa minaccia mondiale.

In effetti, molte istituzioni territoriali sia in Europa che negli altri continenti si stanno sforzando in tale direzione, per certi versi in maniera più incisiva di quanto si è riusciti a fare finora a livello internazionale. Vi sono diverse soluzioni che possono essere basate sulle comunità locali in quanto sono determinanti il rafforzamento dei trasporti collettivi, la razionalizzazione delle tendenze insediative, la riforestazione: tutte ricette abbastanza semplici da attuare perché si servono di tecnologie già disponibili e sono alla portata di qualsiasi amministrazione. Le politiche ambientali regionali sono in grado di fornire un aiuto in tale lotta seppure è chiaro che essa va condotta a scala globale: la crescita delle temperature, l’aumento dei gas serra, lo scioglimento dei ghiacciai sono problematiche che riguardano l’insieme della Terra, ma devono coinvolgere qualsiasi comunità, anche la più piccola.

Prendiamo la tematica dell’efficienza energetica e dello sviluppo delle fonti rinnovabili determinanti per ridurre l’emissione della CO2 nell’atmosfera, per la quale è decisivo l’apporto dell’ente Regione se si vuole raggiungere l’obiettivo fissato per 2020. La faccenda del clima ha fatto compiere un autentico salto di scala delle questioni ambientali, da quella della biodiversità a quella della perdita di fertilità dei suoli a quella delle risorse idriche che subiranno notevoli conseguenze dal mutato quadro climatico.

C’è bisogno ovviamente di uno stretto dialogo tra la scienza e la politica la quale deve essere capace di comprendere l’allarme degli esperti. Neanche sono accettabili soluzioni a porte chiuse assunte dalla classe politica perché quella del cambiamento del clima è una preoccupazione condivisa dall’intera società.

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