Antonio Di Pietro
ROMA _ Antonio Di Pietro a Radio-24 parla del Governo Monti e della necessità di andare al voto entro breve tempo.  “In realtà il candidato premier Monti non ha detto voglio i politici al governo. Ha detto: “Voglio che la politica e soprattutto i gruppi parlamentari possano appoggiare il mio sforzo affinché ci sia un governo che possa rispondere alle esigenze economiche che ci chiede l’Unione europea e alla ripresa di credibilità delle nostre istituzioni”.

Noi dell’Italia dei Valori gli abbiamo detto che certamente è meglio avere al governo Monti piuttosto che Berlusconi per presentarci in Europa ma nel merito vogliamo vedere quali provvedimenti pone in essere perché se una coltellata te la dà un amico non è che senti un dolore diverso da che se te la dà un avversario. Ma, detto questo, noi vogliamo consentire che il governo Monti si installi affinché da questa fase di confusione si torni a una fase di dialogo con l’Unione europea. Sarebbe un problema se nel governo ci fossero dei politici? Dipende. I politici non sono tutti uguali, dunque dipende da chi ci mette. L’ex ministro dell’Agricoltura Romano è un politico: se ci fosse lui io lo vedrei come uno schiaffo alla buona creanza, tanto per fare un esempio. Noi riteniamo che sia necessario sapere chi compone la squadra, qual è il programma e in quanto tempo intende realizzarlo. Ne abbiamo fatto espressa richiesta ieri e Monti ci ha risposto che in occasione della richiesta della fiducia si esprimerà in modo chiaro e preciso. Noi abbiamo allora detto che restiamo in fiduciosa attesa perché vogliamo che ci sia un governo e certamente prima di andare alle elezioni c’è bisogno di una nuova legge elettorale.

Vorremmo che la facesse il Parlamento ma pensiamo che non lo farà e per questa ragione abbiamo raccolto le firme per il referendum che entro qualche mese porterà gli elettori a decidere se vogliono cambiare la legge elettorale. Sia chiaro, non abbiamo alcuna riserva sulla persona. Monti è una persona perbene capace, competente, professionalmente attrezzata. Bisogna smetterla con questi discorsi per cui, siccome è stato consulente di una banca, vuol dire che è espressione del mondo dei banchieri. Se un avvocato fa il difensore di un assassino non è che diventa assassino pure lui. Però in democrazia si usa così: prima di tutto, quando cade un governo, in situazioni normali, bisogna tornare alle elezioni. L’idea che l’anomalia siamo noi con la nostra richiesta di elezioni non è tanto corretta. Certamente, se noi abbiamo proposto il referendum è perché vogliamo che si vada alle elezioni con una nuova legge elettorale. Nel frattempo e nell’emergenza, piuttosto che lasciare un vuoto di governo o un governo ancora in mano a Berlusconi, è meglio che ci vada un ex commissario europeo.

Il presidente Napolitano, quando ci ha presentato la sua candidatura, ha detto testualmente: “Se Monti dovesse diventare presidente del consiglio, domani mattina io so chi va in Europa a parlare con i nostri partner, so che è una persona che conoscono, apprezzano stimano nello stesso tempo Monti sa a chi rivolgersi, perché quel mestiere, in Europa, lo ha già fatto per 10 anni”. Quanto ai tempi del governo, che Monti voglia avere più tempo possibile per poter portare l’Italia fuori dal guado è comprensibile. Ma se dovessimo accettare l’idea per cui bisogna aspettare che rimetta a posto l’Italia dovremmo nominarlo non senatore a vita ma primo ministro a vita. Al di là delle battute, io credo che questa sua richiesta sia legittima, ma altrettanto legittima è la nostra presa di posizione. Posto che l’emergenza non durerà poco e posto che in una democrazia bipolare quando un governo e un parlamento vengono sfiduciati sono i cittadini a scegliere un nuovo parlamento, un nuovo governo e un nuovo programma, posto che c’è un referendum che stabilirà una nuova legge elettorale, noi chiediamo che dopo il referendum ci siano le elezioni. Questo non vuol dire porre un limite a Monti.

Vuol dire che il parlamento deve impegnarsi a cambiare la legge elettorale o riconoscere che non è più idoneo a rappresentare il popolo. Mettere un termine al governo come fosse un cambiale mi vorrebbe dire indebolirlo. Ma allo stesso tempo prevedere che debba restare fino a quando non mette a posto i conti del Paese mi sembrerebbe indebolire la democrazia. Io ritengo che si debba andare al più presto alle elezioni, per avere un governo scelto dal popolo. Oggi, in questo vuoto di governo e di potere, è meglio che ci siano dei tecnici. Cosa completamente diversa è se poi, nei singoli provvedimenti, gli daremo la fiducia. A Monti io ho detto non cosa secondo noi non deve fare ma cosa deve fare. “La prima cosa che devi fare – gli ho detto – è una legge del buon esempio, anche con decreto legge. Devi presentare alla casta, alla cricca, alla politica, a tutti quelli che non hanno fatto il loro dovere o hanno usufruito di privilegi, il rendiconto del danno provocato. Ad esempio eliminare tutti i privilegi che esistono nella politica, eliminare i costi della politica, applicare un contributo di solidarietà agli scudati fiscali , rilanciare fortissimamente la lotta all’evasione fiscale. Non puoi chiedere al cittadino normale qualcosa se prima non lo chiedi a te stesso.

Articolo precedenteNell’Agroalimentare in Molise c’è bisogno di sinergie
Articolo successivoPatricello partecipa a sessione plenaria Parlamento Europeo