Michele Petraroia
CAMPOBASSO _ In sede di esame della proposta di legge sull’istituzione dell’Agenzia di Protezione Civile il 30 aprile scorso, insieme ai colleghi di centrosinistra e tra non poche titubanze di consiglieri del centrodestra, evidenziai l’inutilità di una struttura che rischiava di replicare in peggio l’esperienza del Dipartimento Nazionale diretto da Guido Bertolaso che hanno indotto il Governo a superare l’autonomia e l’autoreferenzialità di un Organo dello Stato che spaziava in ogni settore e per qualsiasi evento. Chiesi di tener conto della norma quadro di riordino approvata in Parlamento e di confermare un’organizzazione del servizio regionale di protezione civile come struttura dipartimentale della Presidenza della Giunta con attribuzioni limitate alle calamità naturali e/o a situazioni emergenziali con un numero selezionato di addetti altamente specializzati.

Suggerii di evitare commistioni con la ricostruzione post-sisma perché a distanza di 10 anni le prerogative, i poteri ed il personale, andavano restituite ai comuni che se le vedono assegnate dalla Costituzione. Si sostenne che la nuova Agenzia avrebbe accelerato i tempi dell’istruttoria dei progetti sbloccando con tempestività i 346 milioni di fondi della Delibera CIPE, e con questa forzatura si impose l’immediata iscrizione in Aula, l’esame e l’approvazione del testo, nonostante l’avversione aperta di alcuni Sindaci dell’area del cratere. Sono trascorsi 7 mesi e mezzo dall’istituzione dell’Agenzia e la ricostruzione post-terremoto è bloccata per via della selezione delle assunzioni del personale tecnico non ancora completata, i comuni sono rimasti fermi in attesa della Protezione Civile, i 346 milioni sono nel cassetto, le imprese edili falliscono per mancanza di liquidità e i lavoratori del settore sono a casa senza lavoro né disoccupazione.

A ciò si aggiunge il rilievo mosso con diverse istanze, esposti, diffide, interpellanze e mozioni circa i criteri riferiti ai bandi per la selezione dei 218 addetti da assumere su cui registro con amarezza l’assenza di riscontri formali da parte della Giunta. In particolare sollecitai con forza già dal 25 giugno 2012 la revoca in autotutela del Bando per la copertura di n. 19 posti di categoria B1 di cui n. 15 riservati alle categorie protette come da legge 68/1999, perché il collocamento obbligatorio per invalidi non può essere sottoposto a ulteriori selezioni ma bisogna rispettare il disposto delle norme in vigore.

Inoltre avevo protestato con la Giunta Regionale con nota formale sulla composizione delle Commissioni con specifico riferimento a dirigenti di Assessorati che rischiavano di paralizzarsi in attesa del completamento delle prove di esame. Prendo atto che questa mattina sono stati sequestrati gli atti del concorso con esiti imprevedibili. E non nascondo la preoccupazione sui tempi di completamento della ricostruzione post-terremoto che potrebbero ulteriormente slittare viste le difficoltà dell’Agenzia. A tal proposito sollecito la Giunta Regionale a modificare la legge istitutiva e riassegnare ai comuni le competenze, di fatto e di diritto, inerenti il post-sisma.

Michele Petraroia

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