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TERMOLI – Aggredisce moglie e figlia con una carabina ad aria compressa tra le mani. Il brutto episodio di maltrattamenti in famiglia è accaduto in un appartamento del centro di Termoli. La consorte di N.D.R., nomade residente in città, pensando al peggio, ha chiesto l’intervento del Commissariato che ha fatto scattare le manette. La Squadra Volante, dopo aver accompagnato le vittime presso gli Uffici del Commissariato per formalizzare la denuncia, ha dato il via alle ricerche del “padre padrone” e marito violento, rintracciato poco dopo. Durante gli accertamenti, si apprendeva dalle due donne, che l’uomo già in precedenza si era reso responsabile di comportamenti aggressivi, minacciosi e vessatori nei loro confronti. Negli ultimi tempi infatti, in varie occasioni aveva ingiuriato ed aggredito le donne, che stanche di subire continui soprusi avevano deciso di rivolgersi alla Polizia di Stato.

Al culmine della violenza, infatti, senza alcuna ragione aveva afferrato la figlia per i capelli facendola cadere a terra e trascinandola nel corridoio dell’abitazione. Non contento lo stesso sfondava una porta utilizzando il calcio di una carabina ad aria compressa. La ragazza, recatasi presso il locale Pronto Soccorso, veniva medicata per “trauma cervicale da riferita aggressione da persona conosciuta”, giudicata guaribile in tre giorni. Durante le fasi delle indagini, il fermato, inveiva contro la pattuglia intervenuta e dopo aver proferito minacce spingeva un agente contro la porta con forza. A questo punto, N.D.R. è stato tratto in arresto, mentre la carabina ad aria compressa veniva sottoposto a sequestro. Al termine degli adempimenti di rito, l’uomo veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Larino e messo a disposizione della A.G. procedente.

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