TERMOLI – “L’Ati Hidro H20 gestisce la piscina comunale a seguito di regolare aggiudicazione della gara pubblica del Comune. L’accesso alla struttura è garantito a chiunque ne rispetti il regolamento, comprese le associazioni sportive”. Lo hanno dichiarato oggi pomeriggio a Termoli in una conferenza stampa gli amministratori delle due società: la Hidro Sport e H20 che si occupano della gestione dell’impianto sportivo di via Asia a Termoli al centro di violenti polemiche da parte di 80 famiglie indiavolate per l’impossibilità agli atleti della Termoli Nuoto di potersi allenare nella struttura natatoria della città. In particolare i genitori degli agonisti lamentano tariffe troppo alte praticate alla società sportiva che, in tal modo, è impossibilitata ad effettuare gli allenamenti.

La gestione dell’impianto di via Asia da parte delle due società sportive avviene oggi a seguito di regolare aggiudicazione della gara per l’affidamento in concessione e nel rispetto di quanto disciplinato dal relativo capitolato. L’accesso alla struttura è garantito a chiunque ne rispetti il regolamento, comprese le associazioni sportive, previa richiesta delle medesime. Tale accesso è, ovviamente, subordinato al pagamento di tariffe pubbliche e preventivamente stabilite in sede di gara;  all’atto della consegna del servizio all’ATI risultata concessionaria dello stesso, il complesso natatorio di via Asia, gli impianti e le cose mobili in esso presenti versavano in pessimo stato conservativo, esito di una manutenzione, ordinaria e straordinaria, assolutamente carente da parte della precedente società di gestione, la Termoli Nuoto.

La struttura, fatiscente, si caratterizzava per una copertura in amianto e per spogliatoi ai limiti della salubrità con docce inadeguate, servizi igienici carenti e pareti infestate da malsane, oltre che antiestetiche muffe, causate da infiltrazioni d’acqua dal tetto attraverso guaine logorate da un pluridecennale utilizzo. In aggiunta, la struttura risultava completamente priva di arredi: blocchi di partenza, canalette di sfioro, galleggianti divisori di corsia, luci, porte e qualsiasi altra componente asportabile erano stati “sapientemente” rimossi dalla gestione di cui sopra prima della forzata chiusura del complesso, benché all’atto della consegna, nel lontano 1985, lo stesso ne fosse adeguatamente fornito e tale dovesse rimanere alla sua restituzione all’Amministrazione Comunale; 

nonostante le pessime condizioni di acquisizione, la presente gestione, in tempi ridotti, ha provveduto ad una sapiente ristrutturazione dell’impianto: il tetto è stato bonificato dall’amianto ad opera di una delle ditte più accreditate nel settore ed è stato provvisto di lucernai apribili sì da consentire una maggiore luminosità e una migliore areazione; l’impianto elettrico e quello idraulico sono stati interamente sostituiti; la vasca è stata dotata di una moderna illuminazione a led; infine, allo scopo di garantire massima igiene e confort, gli spogliatoi destinati agli utenti, finalmente ben separati da quelli riservati agli istruttori e al personale, sono stati completamente rinnovati con docce e servizi igienici più ampi e moderni arredi con cabine a rotazione per assicurare una maggiore privacy;

tali importanti interventi di riqualificazione della struttura hanno comportato un investimento complessivo di oltre 700.000,00 euro, interamente sostenuto dall’ATI. La Hidro Sport e la H2O Sport sono associazioni sportive dilettantistiche senza scopo di lucro, prioritariamente interessate a garantire un servizio puntuale ed efficiente all’utenza, specie quella termolese, ma nel contempo obbligate a pareggiare i propri investimenti. Nonostante tale impellente necessità, le stesse, per la stagione 2013-’14, non hanno previsto alcun aggravio di spesa per l’utenza, avendo proposto tariffe sostanzialmente identiche a quelle applicate dalla precedente gestione per tutte le attività (corsi di nuoto, nuoto libero, aquagym, ecc.). L’offerta gestionale elaborata dall’ATI in sede di gara per l’affidamento in concessione, sulla base di quanto normato dal relativo capitolato, ha stabilito anche delle tariffe riservate alle associazioni sportive, autorizzate ad usufruire dell’impianto in orari e spazi non saturi. L’importo di tali tariffe è stato quantificato, ovviamente, tenendo conto anche dell’ingente investimento sostenuto ed è stato dettagliatamente valutato in sede di gara. Pertanto, poiché tali tariffe costituiscono parte integrante del piano economico-finanziario allegato all’offerta gestionale, una modifica delle stesse andrebbe conseguentemente ad inficiarne l’equilibrio;

le polemiche suscitate negli ultimi giorni dalla dirigenza della Termoli Nuoto, nonché da uno sparuto manipolo di genitori di atleti, costituiscono il triste epilogo di una battaglia portata avanti ormai da mesi e alimentata dall’incapacità di “accettare sportivamente la sconfitta”. Le accuse relative alla mancata concessione degli spazi-acqua sono infondate, così come arrogante e pretestuosa appare la richiesta di quantificare in 15 euro il prezzo di mercato di una corsia per un’ora di attività. A tal proposito, appare d’uopo rammentare che proprio la Termoli Nuoto, in 35 anni di arbitraria gestione dell’impianto di via Asia, non ha concesso spazi-acqua ad alcuna associazione sportiva, fatta eccezione per la Nuoto Mediterraneo (società in parte composta da soci e dirigenti della medesima Termoli Nuoto), che ha usufruito di tale privilegio alla tariffa “agevolata” di 25 euro ora/corsia. Alla luce di tali precisazioni, le minacce mosse dai facinorosi di cui sopra relative ad interventi volti a creare disservizi o allarmismo tra la popolazione che già da un anno si ritrova senza piscina appaiono, pertanto, oltremodo inopportune per chi sta cercando di fare il proprio meglio per restituire in tempi brevi un’importante risorsa alla città di Termoli e al territorio limitrofo; 

la tanto millantata, nonché “nobile” volontà della Termoli Nuoto e dei suoi sostenitori di ridare lustro ad “un luogo non solo legato alle vite di coloro che vi sono cresciuti, ma appartenente alla tradizione storica della comune basso molisano”, manifestazione di un leale “attaccamento ad una bandiera”, mal si addice alla fredda logica di mercato che ha spinto, per tanti anni, proprio la precedente gestione ad ignorare la ben nota e scottante problematica della presenza di pericolosissimi pannelli di eternit sul tetto dello stabile, mettendo così a repentaglio la salute di utenti e personale della struttura; 

la Termoli Nuoto ha gestito per ben 35 anni una struttura pubblica, qual era ed è la piscina comunale di via Asia, senza che fosse stata bandita alcuna gara d’appalto per l’affidamento della stessa, senza stipulare alcuna convenzione con l’Amministrazione, senza corrispondere a quest’ultima alcun canone e stabilendo a proprio piacimento le tariffe da applicare all’utenza e alle varie associazioni sportive;  gli atleti in precedenza tesserati con la Termoli Nuoto che hanno deciso, nella passata stagione, di continuare a coltivare la loro grande passione per il nuoto “indossando la casacca” della Hidro Sport e della H2O Sport lo hanno fatto nella più completa libertà e le due società sono oggi a loro infinitamente riconoscenti per aver offerto un prezioso contributo alla conquista di importanti successi a livello regionale e nazionale. Alla luce di tali precisazioni, la Hidro Sport e la H2O Sport ribadiscono la loro volontà di offrire nel miglior modo possibile un servizio a tutte quelle centinaia e centinaia di utenti che vogliono fare sport in un ambiente salubre e sicuro, lontani da polemiche strumentali volte solo a tutelare interessi di singoli, e sono pronte ad accogliere sotto le loro bandiere tutti quegli agonisti desiderosi di continuare a praticare il nuoto con impegno, dedizione, ma soprattutto con grande passione.

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