Tra le persone coinvolte, l’ex Sindaco di Campomarino Anita Di Giuseppe, Deputato Idv, che costituì con delibera di consiglio comunale del 26 gennaio 2006 la società mista Skanderberg quando era amministratore del paese, l’ex giunta municipale di Campomarino e l’allora consulente esterno dell’amministrazione Di Giuseppe, avvocato di Campobasso, l’attuale sindaco del centro rivierasco Gianfranco Cammilleri, in qualità di ex presidente della società mista, alcuni dirigenti e dipendenti comunali, i membri della commissione della gara di appalto definita nel 2008.
Le accuse vanno dall’associazione a delinquere, alla turbativa d’asta ad abuso in atti d’ufficio, omissione di attività di recupero e messa a norma del porto turistico, inadempimento di contratto di fornitura. Le Fiamme Gialle sono anni che sono al lavoro sul filone d’indagine e più volte hanno “visitato” il Comune per il prelievo di documenti inerenti il porticciolo. Gli stessi hanno condotto anche vari sopralluoghi nella struttura.
Le 31 persone sono chiamate ora a fornire eventuali memorie difensive entro breve. La Procura tra qualche settimana potrebbe procedere con la richiesta di rinvio a giudizio. I fatti contestati vanno dal 2006 e fino al settembre scorso. Gli indagati avrebbero messo in campo iniziative per favorire l’imprenditore campano Moccia considerato vicino al clan camorristico dei Casalesi ed al boss Sandokan. Secondo il procuratore Nicola Magrone e il pm Luca Venturi le persone coinvolte, ciascuno nelle qualità e i ruoli rivestiti, avrebbero compiuto e omesso controlli, prendendo parte ad una associazione finalizzata a determinare l’aggiudicazione dell’appalto per i lavori di completamento e per la gestione del porto di Campomarino alla Ati-Marilea Srl, poi Pama srl, confluita nella società mista Porto Skanderbeg srl, quale parte privata.
L’associazione in questione, secondo la ricostruzione della Procura larinese, è stata promossa oltre che dallo stesso Francesco Moccia, anche da Anita Di Giuseppe, Luigi Carriero, Giuseppe Ruta e Felice Di Giandomenico. Moccia è, poi, diventato amministratore delegato della Skanderbeg ma attorno alla sua figura esistono troppe “ambiguità” che non sono piaciute agli inquirenti. “Moccia è legato da stretti legami familiari e di affari con Angelo Marrazzo _ si legge su una relazione della Finanza _, coinvolto in vicende giudiziarie del gruppo camorristico dei Casalesi, capeggiati da Francesco Schiavone detto Sandokan, ed è collegato a società fortemente indiziate di aver stretti collegamenti con il clan Moccia di Afragola”.
Per quanto concerne i 31 indagati, questi tutti i nomi:
Moccia Francesco imprenditore campano, Di Giuseppe Anita, ex Sindaco di Campomarino e Parlamentare IdV, Camilleri Francesco attuale Sindaco di Campomarino, Ruta Giuseppe Avvocato del Foro di Campobasso ed ex Consulente del Comune di Campomarino, Falcione Edmondo imprenditore di Campobasso, Toffi Nino Ingegnere, D’Uva Giuseppe Architetto, Di Giandomenico Felice ingegnere, Norante Antonio impiegato comunale, Battaglino Donato dipendente del Municipio.
Coinvolta l’ex Giunta comunale composta da: Carriero Luigi, Di Giammartino Settimio, Cirelli Angelo, Messere Guido, Occhionero Nicola, Ventrudo Vincenzo. Alfonso Tigano, Di Labbio Stefano e Crovella Donato sono ex consiglieri comunali di maggioranza mentre Anna Maria Mattucci è stata presidente del Consiglio comunale di Campomarino.
E ancora. Marini Vincenzo, Di Domenico Michele, Amitrano Salvatore, David Gianfrancesco, Amitrano Angelo, Amitrano Roberto, Aureli Paolo, Di Giambattista Andrea, Di Giglio Francesco, Di Stefano Antonio, Pecoraro Marco.