CAMPOBASSO _ Le dichiarazioni di Gino Di Bartolomeo sull’inattività delle commissioni consiliari, con conseguente spreco di denaro pubblico, mi trovano pienamente d’accordo. Infatti, è già da molti mesi che questa scandalosa situazione viene denunciata dalla minoranza. Le commissioni consiliari del comune di Campobasso sono ormai svilite dal loro ruolo istituzionale di proposta ed indirizzo. Gli argomenti più importanti sono secretati da un esecutivo che non permette discussione sulla programmazione economica dell’Ente, sul piano triennale delle opere pubbliche, sull’organizzazione dell’evento del Corpus Domini; atti che potrebbero determinare lo sviluppo e il benessere della nostra comunità.

Queste azioni mettono in luce un comportamento poco trasparente della giunta comunale supportato da inesperti presidenti di commissione. A questo proposito, le dichiarazioni del giovane presidente Ramundo (mi ha dato un cartellino giallo solo perché ho “osato” dire che la proposta dell’evento sul Corpus Domini non è stata discussa nella commissione competente) riassumono la filosofia arrogante di una maggioranza che, poiché ha paura del confronto, attacca per difendersi. Rosso diretto, quindi, per Ramundo poiché mantiene una posizione omertosa rispetto alla programmazione culturale del comune di Campobasso (se mai ce ne fosse una). Rosso diretto per il consigliere di maggioranza per aver risposto ad una critica sulla mancanza di contenuti politici della commissione Cultura con un attacco alla persona.

Rosso diretto per quei presidenti (non tutti, per fortuna) bocciati perfino dal Sindaco. Espulsione, infine, per tutti quelli che oscurano una sacrosanta verità: nelle commissioni consiliari non si è discusso né del bilancio di programmazione dell’ente, né del piano triennale dell’opere pubbliche, nè dell’evento del Corpus Domini. Tornando alle metafore calcistiche, utilizzate in modo improprio dal presidente della commissione cultura Ramundo: squadra che non funziona si cambia. Pertanto, in considerazione anche dell’intervento di Gino, chiedo, d’accordo con i colleghi di minoranza, le dimissioni immediate di quei presidenti di commissione che non lavorano efficacemente per il bene della città. L’allenatore, cioè Gino, spezzasse in fretta i rami secchi poiché altrimenti ci ritroveremmo a pensare che le “commissioni a vuoto”, come lui stesso le ha definite, siano funzionali ad una sua strategia di oscuramento.

Carmelo Parpiglia

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