DiBrinoBassoAntonioTERMOLI – Ritengo doveroso, dopo oltre un anno dall’insediamento dell’attuale Amministrazione cominciare a commentare le iniziative, i comportamenti, le azioni e le opzioni poste in essere dalla Giunta e dalla maggioranza a guida Sbrocca. L’occasione mi viene fornita dall’esito della discussione avvenuta ieri, 25 giugno 2015, sulla mozione presentata da me e dagli altri Consiglieri di minoranza inerente presenza di Radon nella scuola di via Tremiti.

Poco più di venti anni di attività politica mi hanno insegnato, tra le tante cose, quali siano i due fondamentali capisaldi della vita democratica e cioè il rispetto delle istituzioni e dei rappresentanti delle stesse, soprattutto se portatori di interessi, bisogni ed istanze della collettività. Purtroppo, l’attuale Amministrazione Comunale, sulla falsa riga di quella a guida Greco, o forse anche peggio, considera che le azioni poste in essere da rappresentanti del popolo non appartenenti al loro, si fa per dire, “Censo”, siano strumentali, demagogiche o addirittura populiste, quindi non degne di essere prese in considerazione e pertanto da reprimere e sopprimere.

 
Il caso emblematico di questo atteggiamento si è manifestato, appunto, in occasione della discussione della mozione in oggetto, allorquando, nell’incertezza dei risultati e delle procedure seguite, si chiedeva legittimamente, sommessamente e senza alcuna intenzione di creare allarmismi, un legittimo approfondimento di indagini e la prosecuzione del monitoraggio, così come peraltro richiesto anche dal Dipartimento Igiene e Prevenzione dell’ASREM.
Purtroppo la discussione si è svolta nell’assoluto disinteresse dei rappresentanti della Giunta coinvolti nella vicenda, con l’Assessore alle politiche scolastiche, Signora Chimisso, intenta a leggere un bel libro e l’Assessore all’Ambiente, signora Florio, che bocciava senza appello la mozione, considerata strumentale e superflua visto che già vi erano state riunioni, incontri ed articoli di stampa.

Infine, sono intervenute le dichiarazioni dell’ Avvocato/Sindaco Sbrocca che, con interpretazioni assolutamente personali di codici e codicilli, che farebbero arrossire l’azzecca-garbugli di manzoniana memoria, ha confutato l’obbligo della certificazione dell’esperto qualificato iscritto al relativo albo nazionale, orientando la maggioranza, come il Pifferaio magico nella favola di Hamelin dei fratelli Grimm, e per l’automatico meccanismo, pigiare pedale/alzare paletta, a bocciare la mozione, con l’inconsapevole conseguenza che ad essere bocciato non è stato l’atto di Consiglio, bensì il buon senso e la democrazia partecipativa.

Basso Antonio Di Brino

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