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Due persone sospettate dell’omicidio di Raffaele Scala sono state fermate oggi fuori regione, sembra in Basilicata, ed interrogate a lungo dalla Polizia di Stato nell’ambito delle indagini sull’uccisione del trentottenne originario di Napoli ma residente da anni a Termoli. Le accuse nei confronti delle due persone non sono state ancora state ufficializzate dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Termoli che, sul caso, si è stretta nel riserbo.

Secondo quanto dichiarato dalla fidanzata all’uscita dal Commissariato dove si è recata oggi pomeriggio accompagnata dai familiari, i due sospettati avrebbero: “anche confessato”. La Polizia di Stato non ha confermato il fermo delle due persone oggi ma, nelle prossime ore, è attesa la svolta definitiva delle indagini con l’arresto dei presunti responsabili.


All’origine dell’omicidio, sembra ci sia un regolamento di conti. Raffaele Scala, molto conosciuto a Termoli anche per la sua attività di Vigile urbano estivo condotta per breve tempo, era in procinto di aprire un’attività commerciale. Ieri sera, intorno alle 21, in via Duca degli Abruzzi è stato raggiunto da due persone ed accoltellato ad un braccio, al bacino, all’addome ed alla gola, poi lasciato sull’asfalto della strada, a pochi metri dall’ingresso della pizzeria “Amadeus”, dove è stato notato da alcuni passanti che hanno lanciato l’allarme. L’autopsia è stata fissata per lunedì prossimo mentre i funerali per martedì 24 febbraio nella chiesa di San Pietro.

La morte di Raffaele Scala, originario di Napoli, molto conosciuto a Termoli, ha creato sconcerto e perplessità tra la popolazione locale. Erano 15 anni che a Termoli non accadeva un omicidio. L’ultimo ha visto come protagonista un finto religioso che uccise nel letto un giovane omosessuale.

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